L'ITALIA STRAVOLGE L'EUROPA, ALLEATA DEL BELGIO CONTRO IL PIANO DA 210 MILIARDI A KIEV
di Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno
Bruxelles sotto shock: Roma rompe il fronte dei falchi, la partita si fa globale.
In un colpo di scena diplomatico che potrebbe riscrivere le alleanze europee, l’Italia guidata da Giorgia Meloni ha scelto di schierarsi al fianco del Belgio nell’opposizione al piano dell’Unione Europea che punta a destinare 210 miliardi di euro di asset russi congelati all’Ucraina.
La notizia, rivelata in esclusiva da Politico attraverso un documento interno visionato dalla testata, scuote il fronte occidentale e segna una netta rottura con i Paesi baltici e con la Commissione guidata da Ursula von der Leyen e Kadri Kallas.

Roma emerge cosi come il principale interlocutore europeo vicino all’amministrazione Trump, in un momento in cui le tensioni sul conflitto russo-ucraino sono altissime.
Vertice di Bruxelles: Roma gioca d’anticipo
Secondo quanto riportato dal documento interno, l’intervento italiano arriva a meno di una settimana dal summit dei leader Ue, in programma il 18-19 dicembre. Con questa mossa, il governo Meloni mina la possibilità di finalizzare l’accordo sullo sblocco dei miliardi russi custoditi nella banca Euroclear in Belgio, destinati a sostenere l’economia ucraina.
Il Belgio non è più solo.
Finora isolato nelle sue resistenze, il Belgio temeva di dover rimborsare l’intero importo se Mosca fosse riuscita a recuperare i fondi congelati. Ora trova un alleato inatteso e potente: Roma, insieme a Malta e Bulgaria, ha stilato un documento congiunto che invita la Commissione a esplorare soluzioni alternative, sicure e in linea con il diritto europeo e internazionale. Il testo, riportato da Politico, parla chiaro: “Invitiamo la Commissione e il Consiglio a continuare a esplorare e discutere opzioni alternative… basate su meccanismi di prestito Ue o soluzioni ponte per affrontare le esigenze finanziarie dell’Ucraina”.

II “Piano B” che cambia le regole del gioco
La proposta italiana prevede l’emissione di debito comune europeo per sostenere Kiev nei prossimi anni, evitando rischi legali e patrimoniali diretti. Pertanto, la strada è piena di ostacoli: aumenterebbe il debito di Paesi come Italia e Francia e richiederebbe l’unanimità dei governi Ue, esponendo il piano al veto di Viktor Orbán.
Nonostante ciò, Meloni mantiene ottimi rapporti con il premier ungherese, sfruttando la diplomazia personale per spingere il proprio piano.
In questo equilibrio delicato, Roma mira a tutelare interessi nazionali senza compromettere del tutto il sostegno all’Ucraina, creando un precedente politico ed
economico destinato a segnare la storia dell’Unione.
Effetti collaterali: mercati e geopolitica in fibrillazione
Fonti vicine al dossier segnalano che la mossa italiana punta anche a limitare l’esposizione dell’Italia nei confronti di Mosca proteggendo i mercati energetici e l’economia interna. L’azione strategica arriva a ridosso del summit, imponendo all’Europa una riflessione urgente su rischi e alternative. Bruxelles trema, Mosca osserva, Washington monitora e l’Italia, fino a ieri considerata un attore secondario, diventa ora protagonista inattesa, capace di dettare l’agenda e sfidare apertamente il fronte “falco”.
La partita europea entra nel vivo
Il documento di Politico non lascia dubbi: la posizione italiana è audace, rischiosa e destinata a provocare dibattito politico e diplomatico. Il vertice di Bruxelles sarà l’arena decisiva, tra strategie serrate, calcoli finanziari e alleanze imprevedibili. Una cosa è chiara: l’Italia ha appena ridefinito le regole del gioco, trasformandosi in un fattore di pressione internazionale in grado di influenzare direttamente la gestione dei beni russi congelati e la politica economica europea.
16 dicembre 2025 –FABRIZIO VALERIO BONANNI SARACENO – Qui Radio Londra Tv
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