
LA CARTA DI SIENA: i medici sottolineano l'incompatibilità del Codice deontologico con gli "ordini subalterni alla politica".
di Alberto Lori
Durante il convegno “Ordine o dis-ordine dei medici”, a Siena, il 18 settembre 2024, un gruppo di medici e odontoiatri ha sottoscritto un documento che accusa la FNOMCeO e la maggior parte degli ordini provinciali di aver tradito la deontologia, seguendo imposizioni politiche prive di basi scientifiche e colpendo i colleghi fedeli al giuramento di Ippocrate.
La Carta di Siena: quando la coscienza prevale sugli ordini
Un passo indietro: Siena, 18 settembre 2024. In una sala gremita di medici e odontoiatri, non si parlava di linee guida ministeriali né di protocolli preconfezionati. Si parlava di coscienza, di giuramento, di dignità professionale. E in questa cornice che è nata la Carta di Siena, un documento che ha il sapore di un atto di resistenza civile e deontologica. I sottoscrittori che non hanno piegato la testa né la schiena ricordano a sé stessi e al Paese che il giuramento di Ippocrate non è una formula vuota, ma un impegno solenne verso il malato, e che questo impegno viene prima di ogni direttiva politica.
Il dito puntato sugli ordini
La denuncia è diretta: il presidente nazionale della FNOMCEO, Filippo Anelli, e la maggioranza dei presidenti provinciali avrebbero “voltato le spalle” al Codice di Deontologia Medica, preferendo obbedire agli ordini della politica piuttosto che alla scienza e alla coscienza. Un’accusa che non nasce da rancore, ma da un elenco documentato di fatti:
- Il divieto iniziale di eseguire autopsie.
- La vaccinazione di giovani, donne in gravidanza e guariti, in aperto contrasto con le stesse indicazioni dei foglietti illustrativi e con le precisazioni di EMA e AIFA.
- Le dichiarazioni pubbliche della direttrice del CDC statunitense (già nell’agosto 2021) secondo cui i vaccini “non possono prevenire la trasmissione“.
- I protocolli della “tachipirina e vigile attesa“, rivelatisi insufficienti e dannosi.
- L’obbligo vaccinale persino per chi aveva già contratto e superato la malattia, mentre l’ISS riconosceva la natura “vaccinale” del trattamento genico solo il 22 aprile 2022.
Il peso della deontologia
Per i firmatari, questi non sono dettagli: sono prove di un tradimento del mandato etico. Gli ordini, organi sussidiari dello Stato, avrebbero dovuto avvertire il Governo dell’assenza di basi scientifiche per certe imposizioni. Non lo hanno fatto. Anzi, hanno colpito colleghi “virtuosi e fedeli al giuramento di Ippocrate“, sospendendoli o emarginandoli, Oggi, molti di quei medici che sostennero tali decisioni “si ripresentano“. E la Carta di Siena lo dice senza mezzi termini: è nostro dovere etico disconoscere il ruolo di chi ha violato principi e coscienza.
Un appello che resta
Tra i firmatari della carta, cui Presidente è il Dr. Sandro Sanvenero, spiccano nomi noti nel panorama della medicina indipendente: Atticciati, Barbaro, Bellavite, Borgogni, Citro, Cosentino, De Mari, Jannetti, Ferrari, Frajese, Gabbrielli, Gentilini, Miedico, Montedori, Moscarella, Oliviero, Orlandini, Romani, Raffaelli, Sanvenero, Szumsky, Turrini e altri.
La Carta di Siena non è solo un documento:
è un richiamo a rimettere al centro il paziente, la scienza onesta e la libertà di cura. Resta da capire se gli ordini professionali raccoglieranno questa sfida o se continueranno a ignorare una voce che, nel silenzio assordante delle istituzioni, rischia di diventare un coro sempre più vasto.
20 agosto 2025 – ALBERTO LORI – Qui Radio Londra Tv