
LE AMMISSIONI DI NETANYAHU: SOLDI DEL QATAR AD HAMAS, COL CONSENSO DI ISRAELE, DAL 2018!
di Anna Turletti - corrispondente estero
“La verità è figlia del tempo“.
Questa nota citazione spesso attribuita a Aulo Gellio, autore romano del II secolo d.C., è riportata in una delle sue opere, “Noctes Atticae“, in cui lui ammette di non ricordare il nome dell’autore originale, limitandosi a riportarne le parole.
Veniamo quindi alla notizia, risalente a pochi giorni fa, caratterizzata da un imbarazzante silenzio mediatico delle testate “nostrane”. La scorsa settimana, mercoledì 21 maggio, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha finalmente ammesso che il suo governo ha consentito il trasferimento di fondi dal Qatar al gruppo militante islamista Hamas a Gaza. In una conferenza stampa nazionale trasmessa online,
Netanyahu ha tuttavia negato che questi fondi fossero responsabili e alla base dell’attacco compiuto dal gruppo armato palestinese il 7
ottobre 2023, che ha innescato l’attuale offensiva israeliana sulla Striscia.
“La politica di consentire al Qatar di trasferire denaro a Gaza è stata approvata all’unanimità dal gabinetto di sicurezza“, ha dichiarato in
merito alla decisione presa nel 2018. In una versione iniziale delle dichiarazioni di Netanyahu, riportata da
Efe, l’agenzia spagnola più grande in Spagna e la quarta al mondo, affermava che il trasferimento di denaro aveva lo scopo di “mantenere
divisi gli islamisti e l’Autorità Nazionale Palestinese, che amministra la Cisgiordania“. Il rapporto attribuiva al Primo Ministro israeliano la
seguente frase: “Perché è stato fatto questo? Perché volevamo mantenere divisi Hamas e l’Autorità Nazionale Palestinese”. Efe ha successivamente rimosso questa frase da una versione
successivamente corretta. Secondo i media israeliani, il primo ministro ha anche osservato che il
trasferimento di denaro è stato approvato su raccomandazione dei
servizi segreti Shin Bet e Mossad. Un’indagine dello Shin Bet dello scorso marzo ha rivelato che il Qatar
inviava circa 30 milioni di dollari al mese (sottolineo al MESE!) a Gaza e che questo denaro veniva indirizzato all’ala armata di Hamas, con
l’approvazione dell’amministrazione Netanyahu. Nel novembre 2023, Netanyahu è arrivato al punto di definire “ridicole” le accuse secondo cui avrebbe consentito il finanziamento degli islamisti. Ora con una decisa inversione a U, ha dovuto ammettere questa
collusione e ha nuovamente perso la faccia. Per altro, all’udienza di mercoledì, Netanyahu si è anche difeso dalle critiche sul suo possibile coinvolgimento in un altro scandalo legato al Qatar, il cosiddetto Qatargate, in cui la giustizia israeliana sta indagando su presunti pagamenti ricevuti da Israele in cambio della pubblicazione di notizie favorevoli al paese arabo sulla stampa israeliana. Netanyahu ha affermato di non aver ricevuto “un solo shekel [la valuta israeliana]” dal Qatar”.
“Questa è una grande bugia. Vogliono insinuare che io abbia ricevuto qualcosa. Ho persino sentito qualcuno dire che ho ricevuto una fortuna
dal Qatar. Non ho ricevuto un solo shekel. Chiunque lo abbia affermato
è già stato denunciato, e chiunque lo ripeta verrà denunciato“,
ha dichiarato. Il primo ministro ha testimoniato in questa inchiesta a marzo, dopo l’arresto dei suoi consiglieri Eli Feldstein e
Yonathan Urich. La verità, comunque, anche se tenuta nascosta viene sempre a galla, e, come vi avevo già scritto in articoli precedenti, ora esiste anche l’ammissione ufficiale e registrata di Netanyahu, ormai considerato da molti paesi come un criminale di guerra, che Israele è complice e colluso nel traffico di denaro tra Qatar e Hamas al fine di creare caos politico in Palestina, per i suoi interessi egemonici e di distruzione
indebita del popolo palestinese.
Ribadisco “la verità è figlia del TEMPO”.
Alle prossime ammissioni.
Anna Turletti
27 maggio 2025 – ANNA TURLETTI – Qui Radio Londra Tv