ATTENTATO A TRUMP: DUE GIOVANI MA UNA SOLA MANO, CHE AFFONDA IN UCRAINA.

ATTENTATO A TRUMP: DUE GIOVANI MA UNA SOLA MANO, CHE AFFONDA IN UCRAINA.

di Paola Mora

Ci serviremo di più articoli giornalistici e pubblicazioni redatte negli ultimi mesi, che racchiudono una dopo l’altra, il puzzle degli elementi di un’indagine in particolare, non l’unica, iniziata quasi per caso dopo un omicidio in famiglia avvenuto negli USA, in cui è emerso che un adolescente diciassettenne progettava un golpe “per salvare la razza bianca”.

Il suo nome è Nikita Kasap. Ha assassinato senza pietà, il primo marzo 2025, la madre e il patrigno, Tatiana Kasap e Donald Mayer, allo scopo materiale di procurarsi del denaro, che sarebbe diventato utile per realizzare un attentato contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Un piano ambizioso, per rovesciare il governo USA. Nikita era legato a movimenti neonazisti che gli avrebbero consigliato d’utilizzare droni e armi di distruzione di massa per un attentato, organizzato ma poi mai messo definitivamente in pratica, emulando, se vogliamo trovare una corrispondenza, le gesta del giovane Thomas Matthew Crooks, autore di una sparatoria in Pennsylvania durante la campagna elettorale di D.Trump, che si vocifera essere stato coperto dalla CIA.

Tra i due giovani, pare esserci un filo conduttore indiretto ma certo, ovvero, il battaglione ucraino Azov; nonché una densa cronologia di messaggistica sospetta sui dispositivi cellulari. Se su Crooks esistono forse meno elementi,  sul telefono di Nikita sono stati rinvenuti documenti e contatti innanzitutto riconducibili per i contenuti all’“Order of Nine Angles” (Ordine dei 9 angoli) di cui il diciassettenne conservava  un manifesto di tre pagine. Si tratta di una rete eversiva neonazista, nota per il legame con movimenti del satanismo, su cui tra l’altro, si indaga anche in Italia dove si è ramificato. A tracciarne le origini è stata la testata ‘Inside Over’ già nel 2022, in una pubblicazione in cui spiega come l’O9Aha la forma di un’organizzazione segreta, loggia massonica“. La fondazione del movimento è attribuita a Anton Long, pseudonimo di David Myatt, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta in Inghilterra.

Negli anni Ottanta l’O9A finirà nel mirino degli investigatori di diversi paesi, dall’Australia agli Stati Uniti“, chiarisce l’articolo in cui l’autore Emanuel Pietrobon aggiunge che
l’O9A è “satanico nella misura in cui crede nell’esistenza fisica di Satana, che viene venerato in qualità di anti-dio dei popoli abramitici. Ed è post-satanico nella misura in cui è un condensato di riti di diversa origine”. Spiega che elementi dell’Islam radicale, benché non sia questo il fattore principale, furono introdotti nel movimento dallo stesso David Myatt nel 1998, quando decise di integrarvi la campagna terroristica di Al Qaeda. Secondo le ricerche di Inside Over, “l’identikit del seguace medio sarebbe il seguente: uomo/donna di classe media, elettore di partiti di destra/estrema destra, giovane età.” I seguaci risulterebbero essere anche esponenti di gruppi estremi neonazisti come Atomwaffen, Azione nazionale, Combat 18 e Movimento di resistenza nordica. A raccogliere materiale interessante su questi gruppi, dal momento che si sono radicati anche in Ucraina, sono state anche testate giornalistiche come Ria Novosti. Atomwaffen-O9A è apparso come presenza fissa in eventi degli Azov, di cui esistono fotografie. Azov è  il famigerato battaglione neonazista, vicino all’attuale governo ucraino.


Tornando a Nikita Kasap, egli ha scritto dei messaggi analizzati dall’FBI dove compaiono appelli all’eliminazione di Trump, immagini del dittatore Adolf Hitler, proprie dell’‘Ordine dei nove angoli‘. Kasap non avrebbe agito in solitaria, ma sarebbe entrato in contatto con personalità estremiste che lo hanno indirizzato all’omicidio della famiglia, per poi poter realizzare un attentato di alto livello attraverso l’acquisto dell’attrezzatura militare: un drone ed esplosivi, utilizzando come forma di finanziamento il denaro sottratto da una cassaforte nell’abitazione dei familiari. Al momento, nel processo che è scaturito dall’indagine è stata sentita una testimone, una ragazza che ha sostenuto di conoscere Nikita da tempo, la quale ha anche riferito che, secondo lei, il ragazzo scambiava dei messaggi su cellulare con qualcuno che forse si trovava in Russia, ed in cui discutevano di attentati terroristici. Le indagini dell’Fbi hanno accertato in un secondo momento, che l’interlocutore di Nikita è un uomo di lingua russa ma con cittadinanza Ucraina, il quale, gli suggeriva di dare la colpa ai russi dell’omicidio di Donald Trump, qualora si fosse reso necessario.

Kasap ha anche rubato il Suv del patrigno per fuggire dopo l’omicidio e dopo aver occultato i cadaveri dei familiari. Quando lo hanno fermato e arrestato, a bordo del veicolo  sono stati trovati: “una cassaforte scassinata, dispositivi elettronici, gioielli e 14.000 dollari,” come riportato da più testate giornalistiche americane che hanno seguito la vicenda nei mesi scorsi. Kasap, che probabilmente stava tentando di fuggire in Ucraina, chattava su canali Telegram affiliati con la cosiddetta “Divisione Misantropica” dove chiedeva informazioni sul Corpo Volontari Russo (RDK – unità militare creata dal governo ucraino), per informarsi sul se essa fosse finanziata da un oligarca russo-israeliano, ma questo accenno non stabilirebbe che è l’RDK il mandante dell’attentato a Trump.
Invece, altri riferimenti delle chat di Nikita conducono più distintamente alla DM, Divisione Misantropica, fondata da un cittadino bielorusso, Dmitry Pavlov.

Il movimento è considerato estremista e bandito nella Federazione Russa e Bielorussa. Secondo indagini del Comitato Investigativo Russo, Pavlov è solo il soprannome di questo criminale, che è latitante in Germania. Esponenti di MD e AZOV sono ritratti assieme in fotografie del 2014 e 2015, durante e dopo le rivoluzioni colorate a Odessa. Qui possiamo ritornare a un episodio che riguarda Thomas Matthew Rooths, l’adolescente che ha sparato contro Trump in un raduno in Pennsylvania, poiché a ridosso del suo tentativo fu rintracciato dai canali dell’informazione alternativa al main-stream, un video che all’epoca si tentò di sminuire e censurare, poiché ritraeva Thomas in
una pubblicità che in un primo momento era stata ricondotta alla BlackRock.

Fu proprio il gruppo 
BlackRock nel 16 settembre 2024 a rilasciare una dichiarazione di chiarimento, dove affermò che il ragazzo non era mai stato loro
dipendente, tantomeno  apparso in pubblicità dell’azienda. Il video, si è poi scoperto risalire al 1° maggio 2022, pubblicato per la prima volta sull’account X “SAVE AZOV” dei manifestanti pro-Ucraina, in cui si specifica il sostegno alla Brigata Azov (come riportato dalla testata giornalistica Reuters). Sappiamo che la Blackrock è implicata nella svendita dell’Ucraina approfittando del conflitto russo-ucraino, ma è palese che non è agganciata all’attentato a Trump, nè direttamente a Thomas Matthew Crooks, che partecipava probabilmente in quel video, a un evento organizzato da terzi, dove il nome dell’azienda era solo uno sfondo inconsapevole.    Poiché quindi, ci troviamo alla presenza di più filoni di  inchieste che si diramano tra Stati Uniti e Russia, è plausibile scartare l’ipotesi di una finzione di Trump nell’attentato in Pennsylvania, eventualità che era stata ipotizzata da alcuni osservatori, credendo in un tentativo folcloristico del signor Trump per attirare attenzione su di sé inscenando l’attentato. Cosa che poteva essere possibile, in un mondo dove ormai accade di tutto e si fatica a distinguere finzione e realtà. Meno chiaro, il ruolo di Trump sull’assalto al Campidoglio e implicazioni del partito democratico in quella farsa, che accompagnò la sconfitta elettorale di Donald e l’inizio della pandemia Covid-19. È stato infatti vantaggioso per Trump, a pensarci, non dover gestire quel periodo di emergenza sanitaria, contribuendo solo al lancio anticipato dei vaccini sperimentali attraverso l’operazione Warp Speed. Ma il fatto più controverso, in ultima analisi, è il silenzio dei telegiornali sull’inchiesta che vede l’Ucraina degli Azov – vicina al presidente Zelenskyj – implicata negli attentati contro Donald Trump, anche se l’indagine non si è ancora completamente conclusa.

15 maggio 2025 – PAOLA MORA – Qui Radio Londra Tv

 

PAUSA CAFFE’

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