COMUNICATO V. VLADIMIROVIC PUTIN 11 MAGGIO 2025 SULL’AVVIO DEI NEGOZIATI IL 15 MAGGIO A INSTANBUL

COMUNICATO 11 MAGGIO 2025 V. VLAMIROVIC PUTIN, SU AVVIO DEI NEGOZIATI A INSTANBUL IL 15 MAGGIO

di REDAZIONE - Traduzione integrale del comunicato

Presidente della Russia, Vladimir Putin:

“Buonasera, o forse già buonanotte. Desidero salutare tutti. Signore e signori. Permettetemi di congratularmi ancora con tutti voi per il Giorno della Grande Vittoria! Ringraziamo amici e partner stranieri che sono stati con noi a Mosca in questi giorni alle celebrazioni dell’anniversario per ricordare la generazione dei vincitori. Onoriamo chi ha contribuito alla vittoria comune sul nazismo, compresi i nostri alleati nella coalizione anti-Hitler, i soldati cinesi, i partecipanti alla resistenza antifascista in Europa, i combattenti dei movimenti di liberazione popolare in Africa, nella regione Asia-Pacifico, i volontari dei paesi latinoamericani. Insieme ai nostri amici che condividono le nostre stesse idee, condividiamo una memoria comune e il rispetto per la storia, le gesta eroiche di veri eroi che hanno combattuto per la libertà e, naturalmente, la nostra responsabilità per il futuro, per la costruzione di un mondo più giusto e sicuro. Le questioni che riguardano direttamente lo sviluppo stabile e sostenibile dell’intera comunità mondiale – l’Eurasia e altre regioni del mondo – sono state al centro degli incontri bilaterali e multilaterali a Mosca. Certo, si sono svolti in un’atmosfera speciale, solenne e festosa, allo stesso tempo estremamente ricchi di temi dell’agenda politica, economica, umanitaria. Riassumendo, ed è proprio quello che vorrei fare ora, direi che in quattro giorni, dal 7 al 10 maggio, abbiamo ospitato visite ufficiali dei leader di tre stati stranieri: la Repubblica Popolare Cinese, la Repubblica Bolivariana del Venezuela e la Repubblica Socialista del Vietnam. Inoltre, si sono svolti 20 incontri bilaterali con i capi di stato dei paesi della CSI, Asia, Africa, Medio Oriente, Europa, America Latina. Hanno preso parte alle celebrazioni 27 capi di stato provenienti da CSI, Asia, Africa, Medio Oriente, Europa e America Latina, oltre a circa 10 capi di organizzazioni internazionali. Altri 6 paesi erano rappresentati ad alto livello. Vediamo una prova incoraggiante di consolidamento attorno alle idee e ai valori duraturi della Grande Vittoria in una partecipazione così ampia. Siamo grati ai leader dei 13 stati che hanno inviato unità delle forze armate nazionali per partecipare alla parata in Piazza Rossa. La loro marcia ha riempito la festa comune di un’energia speciale e spirito di fratellanza militare, temprato durante la Seconda Guerra Mondiale. Sono stato lieto di ringraziare personalmente i leader militari dell’Esercito Popolare Coreano, di trasmettere le mie più sentite parole ai soldati e comandanti delle unità delle forze speciali della Repubblica Popolare Democratica di Corea, che, insieme ai nostri militari, hanno svolto con professionalità, e voglio sottolinearlo, fedelmente i loro incarichi durante la liberazione delle zone di confine della regione di Kursk dalle forze del regime di Kiev. Vorrei sottolineare: hanno dimostrato coraggio ed eroismo, hanno agito – voglio ripeterlo – con professionalità, al massimo livello, dimostrando un buon addestramento e una buona preparazione; è stato un onore speciale per tutti i leader di stato rendere omaggio sugli spalti ai principali eroi dell’anniversario della Vittoria: i veterani della Seconda Guerra Mondiale provenienti da Russia, Israele, Armenia e Mongolia. Vorrei sottolineare che, nonostante le minacce, i ricatti e gli ostacoli, tra cui la chiusura dello spazio aereo, i leader di diversi paesi europei, Serbia, Slovacchia, Bosnia ed Erzegovina, sono venuti a Mosca. Vorrei ribadire: comprendiamo l’enorme pressione che hanno dovuto affrontare e apprezziamo sinceramente il coraggio politico, la ferma posizione morale e la decisione di condividere la festa con noi, per rendere omaggio alla memoria degli eroi della Grande Guerra Patriottica, della Seconda Guerra Mondiale, che hanno combattuto per la Patria e liberazione dalla peste bruna del mondo intero, dell’intera umanità, senza esagerazione.

“Speriano che prima o poi, inizieremo a muoverci verso il ripristino di relazioni costruttive con gli Stati europei. Compresi coloro che non rinunciano alla retorica anti-russa, azioni aggressive contro di noi. Stanno ancora cercando – lo vediamo – di parlarci, di fatto, in modo rozzo attraverso ultimatum. La nostra partnership globale e l’interazione strategica con la Repubblica Popolare Cinese possono costituire un autentico esempio di moderne relazioni paritarie nel XXI secolo. Il presidente cinese Xi Jinping è stato l’ospite d’onore alle celebrazioni per l’80° anniversario della Grande Vittoria. Abbiamo avuto negoziati fruttuosi, adottato due dichiarazioni congiunte a livello di capi di Stato, firmato accordi intergovernativi e interdipartimentali che coprono settori quali energia, commercio, finanza, scienza, cultura. A settembre effettuerò una visita ufficiale di ritorno in Cina per le celebrazioni che segnano l’80°anniversario della vittoria sul Giappone militarista. È simbolico che i principali eventi commemorativi legati all’80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa e in Asia, si svolgano a Mosca e Pechino, nelle capitali degli Stati i cui popoli hanno attraversato le prove più dure, pagato il prezzo più alto. I colloqui han toccato anche la questione della risoluzione del conflitto in Ucraina. Siamo grati a tutti i nostri ospiti per gli sforzi. La Russia ha proposto iniziative di cessate il fuoco in più occasioni, ripetutamente sabotate dall’Ucraina. Il regime di Kiev ha violato con aria di sfida circa 130 volte la moratoria di 30 giorni – e ci tengo a sottolinearlo – di 30 giorni, dal 18 marzo al 17 aprile, sugli attacchi contro gli impianti energetici, dichiarata in conformità con il nostro accordo con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Nemmeno la tregua pasquale avviata dalla Russia è stata rispettata con violazioni ucraine di quasi 5.000 volte. Per la celebrazione del Giorno della Vittoria – e consideriamo questa una festa sacra anche per noi, abbiamo perso 27 milioni di persone – abbiamo dichiarato un cessate il fuoco per la terza volta in questa festa, che è sacra per noi, comunicato a quei colleghi occidentali che, a mio parere, stanno sinceramente cercando una soluzione, la nostra posizione sul cessate il fuoco nel Giorno della Vittoria, e che in futuro non escludiamo la possibilità di estendere i termini – ma, naturalmente, in base ai risultati di come il regime di Kiev reagirà alla nostra proposta. E cosa vediamo? Le autorità di Kiev non hanno risposto alla nostra proposta di cessate il fuoco e dopo il suo annuncio il 5 maggio – lanciarono attacchi su larga scala nelle prime ore del 7 maggio. 524 velivoli senza pilota, missili di fabbricazione occidentale, 45 imbarcazioni senza pilota utilizzate simultaneamente nel Mar Nero. Durante questi tre giorni – l’8, il 9 e il 10 maggio – è accaduto quello che avete visto anche voi: 5 tentativi mirati di attaccare il confine di Stato della Federazione Russa nell’area della regione di Kursk e Belgorod, più 36 attacchi in altre zone che sono stati respinti. I nostri esperti militari ritengono non avessero alcuna rilevanza militare, condotti per ragioni politiche, e il nemico ha subito perdite gravi. Le autorità di Kiev non solo rifiutarono la nostra proposta, ma, come tutti abbiamo visto, cercarono anche di intimidire i leader degli stati che si erano riuniti per le celebrazioni a Mosca. Sapete, quando ho incontrato i colleghi qui, mi è venuto in mente un pensiero. Lo condividerò con voi: chi stavano cercando di intimidire tra coloro che erano venuti per celebrare la vittoria sulla Germania nazista? Chi? Quelli che sono venuti da noi sono leader non per posizione o incarico, ma per carattere, convinzioni e volontà di difenderle. E chi ha cercato di intimidirli? Coloro che stanno sull’attenti e salutano, applaudono gli ex soldati delle SS? Ed elevano coloro che hanno collaborato con Hitler durante la II guerra mondiale al rango di eroi nazionali? Mi sembra che questo sia un tentativo con mezzi palesemente inadeguati e che coloro che ci provano non corrispondano alla portata che si aspettano. Ripeto: abbiamo proposto passi verso un cessate il fuoco in molte occasioni. Non ci siamo mai rifiutati di dialogare con la parte ucraina. Permettetemi di ricordarvelo ancora una volta: non siamo stati noi a interrompere i negoziati nel 2022, ma la parte ucraina. A questo proposito, nonostante tutto, proponiamo che le autorità di Kiev riprendano i negoziati interrotti alla fine del 2022 e riprendano i colloqui diretti. E, sottolineo, senza alcuna precondizione. Suggeriamo di iniziare senza indugio giovedì prossimo, 15 maggio, a Istanbul, dove si sono svolti in precedenza e dove sono stati interrotti. Come sapete, i colleghi turchi si sono ripetutamente offerti di organizzare tali colloqui e il Presidente Erdogan ha fatto molto per organizzarli. Ricordo che, in seguito a questi colloqui, è stata preparata una bozza di documento congiunto, siglata dal capo del gruppo negoziale di Kiev, ma su insistenza dell’Occidente è stata semplicemente buttata nel cestino. Domani avremo una conversazione con il Presidente della Turchia, il signor Erdogan. Vorrei chiedergli di fornire tale opportunità per tenere colloqui in Turchia. Spero che confermi il suo desiderio di contribuire alla ricerca della pace in Ucraina. Siamo decisi a intraprendere negoziati seri con l’Ucraina. Il loro obiettivo è eliminare le cause profonde del conflitto e raggiungere una pace duratura e a lungo termine in una prospettiva storica. Non escludiamo che nel corso di questi negoziati sarà possibile concordare una sorta di nuova tregua e un nuovo cessate il fuoco. E un vero cessate il fuoco che verrebbe rispettato non solo dalla Russia, ma anche dalla parte ucraina e che sarebbe il primo passo, ripeto, verso una pace sostenibile a lungo termine, piuttosto che un preludio al proseguimento del conflitto armato dopo che le forze armate ucraine saranno state riarmate, riequipaggiate e avranno freneticamente scavato trincee e nuove roccaforti. Chi ha bisogno di una tale pace? La nostra proposta è, come si dice, sul tavolo. La decisione spetta ora alle autorità ucraine e ai loro supervisori, che, apparentemente guidati dalle loro ambizioni politiche personali, piuttosto che dagli interessi dei loro popoli, vogliono continuare la guerra contro la Russia per mano dei nazionalisti ucraini.
Permettetemi di ribadirlo: la Russia è pronta per colloqui senza alcuna condizione preliminare. In questo momento sono in corso azioni di combattimento e una guerra, e proponiamo di riprendere i negoziati che non sono stati interrotti da noi. Bene, cosa c’è di sbagliato in questo? Chi desidera davvero la pace non può che sostenerlo. Allo stesso tempo, vorrei esprimere ancora una volta la mia gratitudine per i servizi di mediazione e gli sforzi volti a una risoluzione pacifica della crisi ucraina intrapresi dai nostri partner stranieri, tra cui Cina, Brasile, paesi africani, Medio Oriente e, di recente, la nuova amministrazione degli Stati Uniti d’America. In conclusione, vorrei ringraziare ancora una volta tutti coloro che hanno condiviso con noi le celebrazioni dedicate all’80° anniversario della vittoria sul nazismo. Sono certo che lo spirito di solidarietà e armonia che ci ha unito a Mosca in questi giorni continuerà ad aiutarci a costruire una fruttuosa cooperazione e un partenariato in nome del progresso, della sicurezza e della pace. Vorrei anche cogliere l’occasione per sottolineare l’enorme ruolo dei giornalisti, dei rappresentanti delle agenzie di informazione internazionali, dei canali televisivi e della stampa che hanno seguito gli eventi dell’anniversario e il programma di molte ore dei negoziati e degli incontri di lavoro in corso. Molto è stato fatto per garantire che le persone in diversi paesi del mondo possano vivere l’atmosfera unica delle attuali festività a Mosca. Naturalmente, vi ringrazio anche per questo incontro, poiché si tiene piuttosto tardi e, ovviamente, tutti sono già stanchi.

Grazie mille per l’attenzione, visto che è quasi l’una e mezza del mattino, o addirittura più tardi dell’una e mezza a Mosca, che Dio sia con voi.


Grazie mille per l’attenzione. Arrivederci.”

11 maggio 2025 – Paola Mora – Qui Radio Londra Tv

 

PAUSA CAFFE’

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