LA CONSAPEVOLEZZA DELLA “GRAZIA”

LASCIATE CHE LE DONNE …ESISTANO!

LA CONSAPEVOLEZZA DELLA “GRAZIA”. LASCIATE CHE LE DONNE …ESISTANO!

Un uomo decide di diventare donna, ma non potrà avere figli naturali.

Una donna decide di diventare uomo, ma non potrà avere figli naturali.

Se cambi il sesso a un bambino, il piccolo non saprà mai chi è, non proverà mai da adulto l’emozione di entrare in intimità nella forma in cui è venuto al mondo. Lo si sarà semplicemente “castrato nell’essenza che non ha mai conosciuto”.

Cosa hanno in comune queste tre situazioni? Qual è, dunque, la finalità del transgenderismo transumanista, che non ci rivelano? L’obiettivo non è distruggere il maschio, ma demolire la femmina così il maschio morirà dopo di lei, perché rimarrà senza di lei! Se distruggi la donna, i figli che potrebbe avere, i bambini, diventano per l’umanità… sogni irraggiungibili.  La donna ha avuto in dono da Dio, oltre che la grazia, un potere sacro che si chiama “gravidanza”. L’uomo non riesce a possedere la grazia, neanche se si trasforma in una donna fisicamente perfetta, anzi, l’eccesso gestuale che mima nel tentativo di assomigliarle, trasforma la possibilità della “grazia” in un artificio teatrale. La gravidanza è Sacra ed incomparabile perché è un momento della donna che ella riconosce e percepisce come proprio, nel bene e nel male,  per il semplice fatto di sapere che un giorno ‘potrebbe diventare madre’ proprio in quanto donna, laddove l’uomo non avrà mai questa possibilità e sa, invece, che potrebbe diventare padre accanto ad una donna con cui fanno all’amore e generano un bambino. La gravidanza di una donna non si riduce ai 9 mesi di un bimbo portato nel ventre, ma ha a che vedere con tutti quei processi biologici perfetti che trasformano il seme di un uomo in un bimbo, trasmettendogli le caratteristiche genetiche dei genitori che vengono tramandate nella progenie, di generazione in generazione. Il corpo della donna è fatto per ospitare un cucciolo d’ uomo finché non è pronto a venire al mondo distaccandosi ferocemente da lei. La ferocia dolce del parto è seguita dall’abbraccio raggomitolandosi sul petto, accanto al seno su cui il piccolo affonda le manine in cerca ancora del cordone ombelicale. Poi c’è il bacio della madre sul viso paffuto, sulla testolina fragile, sulla fronte corrugata dallo sforzo; e il bacio del padre sulle piccole mani, sulla gambetta corta, nella meraviglia di vedere il risultato della anche sua, favolosa, miracolosa, creazione! Il bimbo sente i suoni, le voci, distingue persino quelle più familiari come se fossero state sempre sue nell’eternità. In fondo, nel ventre, il bimbo era fragorosamente vivo tra i guanti sottili della placenta. Così sottili le pareti, che gli era possibile ascoltare i rumoricci di tutto il mondo fuori.     

La totalità della cultura transgender, intesa come approccio all’operazione sotto i ferri chirurgici e somministrazione di ormoni, o guida concettuale al divenire o credersi ciò che non si è, risulta composta da individui con complessi psicologici sociali legati alla “non accettazione della donna” sul Pianeta. Si vuole assomigliarle, imitarla, oggi persino sostituirla senza alcuna pietà convinti erroneamente di essere biologicamente lei o gestualmente lei, soltanto perché la propaganda illude del fatto che “se non ti piaci per come sei nato, allora la scienzah può cambiarti”: puoi fingere di essere ciò che non sei, e quindi, sarà come tornare a nascere da già nato, sotto una forma verso cui hai probabilmente un blocco e che ti permette di attirare l’attenzione di cui hai fame. Idem, la donna che vuole diventare uomo, è quella che ha paura delle sue forme, di una relazione, che vuole assomigliare a suo padre perché ha vissuto male la sua presenza o ha sofferto la sua assenza, o che ha avuto problemi con la figura materna o non vuole ricordarla, o è il capriccio di una moda in cui ci si sente accettata ecc. In un mondo dove essere donna non è più importante, perché gli uomini le rubano il posto, la donna si sbarazza della sua femminilità. Ci prova, ma le rimarrà la grazia impigliata tra gli spigoli degli occhi!

Le modifiche chirurgiche sulla biologia originaria, che fruttano miliardi ad alcune “cliniche dell’eugenetica”, riguardano la malattia, l’assenza di autostima, il calvario di punirsi per redimere un senso di colpa, il terrore di amarsi per come si è; quindi, ci si riesce perfino ad amare per qualcosa che non si è, e ci si calma. Si riesce persino a conservare, perché no, un’anima bella in un corpo riorganizzato ma distrutto nelle basi biologiche naturali. Se si riesce ad essere contenti lo stesso, è probabilmente perché l’uomo ha spirito di adattamento e fatto un passo del genere non puoi più tornare indietro. Se comprendi il senso della vita che è oltre ogni cosa, vai avanti, e prendi quello che l’esistere ti offre. Sappiamo come funziona la mente umana. Sappiamo anche che invece, certi percorsi eccessivi fanno presto a diventare un inferno, sei manipolato e non te ne rendi conto soprattutto quando la scienzah gioca al piccolo alchimista con te, e l’informazione gioca al controllo sociale. Esiste però anche altro.

La sola e semplice preferenza verso un sesso uguale al proprio è sempre esistita storicamente, come eccezione che conferma la regola uomo/donna considerati sacri poiché creatori, e, fino a pochi anni fa, era vissuta nel proprio corpo biologico piacendosi così come si era, in tutti i propri pezzi, pur essendo attratti sentimentalmente e fisicamente da un sesso non opposto, ma uguale al proprio. Quel che cambia è, in questo ultimo caso, la sensazione interiore del percepirsi e la direzione di un sentimento e del proprio piacere/pulsione, che si preferisce indirizzare verso qualcuno che è biologicamente e sessualmente simile a te. Non è il non piacer(si), insomma! Queste, sono le famose eccezioni e diversità che confermano le regole senza scavalcarle, mentre, il transgenderismo del transumanesimo il cui percorso mira all’operazione chirurgica di riassegnazione del sesso attraverso la seduzione del paziente, non è una diversità… né l’eccezione che conferma la regola, ma è la mostruosità dell’eugenetica già sperimentata durante la seconda mondiale da alcuni scienziati; una forma di ipnosi per cui ti convinci di poter recitare per sempre! Il globalismo vuole annientare la femmina e la donna, essere umano caratterizzato dalla gravidanza, perché deve essere la scienzah maschilista – mascherata da ibrido – a riuscire nella creazione del prodotto sintetico di un “figlio da vendere su scaffale”, nell’onnipotenza di sentirsi Dio o Natura. Non si sopporta che la donna abbia il potere naturale di partorire, se ne è invidiosi, e allora, nonostante il mondo sia pieno di donne che possono diventare madri, e di bambini orfani di guerra che possono essere adottati, ci si ostina a voler creare un prodotto con cui si fa concorrenza alle donne e le si distrugge all’interno della comunità. Sono artifici! Anche il bambino che nasce e si forma in un ventre artificiale di ultimissima generazione, che magari lo culla meccanicamente e gli fa ascoltare la musica attraverso un jukebox, non sarà mai umano o armonico biologicamente. Gli mancheranno le esperienze sensoriali e sentimentali che può percepire solo da una mamma in carne ed ossa, la quale se lo porta dentro e gli permette la comprensione dell’intelligenza emotiva (che non è artificiale). È possibile che i robot mettano al mondo criminali, belve, oppure creature fragili con poche prospettive di una lunga vita, caratterialmente fredde, geneticamente imperfette e che sicuramente non sopravviveranno al cambio generazionale negli anni e nei secoli, proprio perché non saranno mai “naturali”. Si tratterà di prodotti “finti”, anche qualora si riesca a ricrearli in modo apparentemente tal quale ad un bimbo nato naturalmente che, invece, vien tenuto in un grembo umano, vive le esperienze insieme alla madre affiancata da quel padre, che le accarezza la pancia. La società del genderismo che clona, copia e fotocopia, assembla e disfà, inteso come il tentativo di convincere attraverso escamotage mediatici d’esser nati col sesso biologico errato, è fondamentalmente una perversione che ha radici storiche terribili.

I tedeschi che “obbedivano al signore coi baffetti a spazzola”, in Germania, provavano odio verso tutto ciò che essi ‘ritenevano imperfetto’, o inferiore nell’espressione dell’umanità. La donna era sminuita, i disabili, i malati, i vecchi non servivano alla società soprattutto se il sangue non era quello cosiddetto ariano; i gay e le ‘Saffo’ venivano perseguitati, considerati osceni e sottoposti ad esperimenti scientifici e genetici. Oltre che il tentativo di ri-educazione degli omosessuali attraverso violenze e umiliazione, l’esperimento che piacque molto tentare all’epoca fu quello della “modifica del sesso”. Ovvero, poiché sei un uomo e sei attratto da un uomo, io ti castro e ti faccio diventare una femmina, e nel frattempo diventi la mia cavia!  Gli scienziati che “obbedivano all’uomo coi baffetti” provarono, infatti, a sottoporre gli omosessuali ad esperimenti atroci di riassegnazione del sesso, una punizione per loro! Eppure, nessun omosessuale, nessun gay o lesbica ha mai aspirato o aspirava a cambiarsi i connotati. Capite?

 I fedelissimi esperti, medici e scienziati devoti al cultore del “sole nero”, condannavano a morte certa questi esseri umani, per loro insignificanti. Credete che oggi sia differente? No, l’obiettivo è lo stesso di allora, ma la propaganda serve a far accettare a persone che in realtà sono considerate imperfette dalle élite globaliste, la punizione della modifica per amore non dell’uguaglianza e dei diritti, bensì della scienzah che si arricchisce, punisce i fragili, scova chi è psicologicamente debole tra chi è talmente depresso da decidere di cambiarsi la biologia, crea come Dio, decide chi vive, chi muore, chi nasce, distrugge la sanità trasformando gli ospedali in cimiteri per le eutanasie, convince le donne che l’aborto è un diritto meraviglioso per cui lottare e fare tifo da stadio, sperimenta sulle masse prodotti di vario tipo alla ricerca della chimera dell’immortalità – di cui hanno bisogno per sentirsi sempre giovani – e così via!

Questo non è amore per la Natura o per Dio, o per l’essere umano. Questa è follia! E non c’entra nulla con la discriminazione. Nessuno dovrebbe discriminare chi è più fragile, debole; nemmeno coloro che accettano di sottoporsi a esperimenti estremi, vanno discriminati. Generalmente oggi, quel che fa male, è assistere alla deriva verso cui ci si dirige. Non si tratta di disprezzo, né di odio verso chi prende certe strade che non corrispondono alle tue. Anzi! Il rispetto umano per ogni persona è la base di ogni relazione e civiltà. È invece l’ideologia distruttiva della specie umana che va fermata, prima che sia tardi, prima che la famiglia venga considerata un crimine. È necessario tornare ai sani principi, ai valori umani, al buon senso critico. La politica odierna ci mente, perché guadagna tantissimo da certe proposte ideologiche “consigliate dall’alto”! La scusa della ghettizzazione e discriminazione da parte della società verso gli LGBT, è una falsità. La legge, in Italia ad esempio, difende veramente tutti benché si abbia il malsano vizio di inventare etichette politiche e bandiere arcobaleno, per far credere che non è così. Si nasconde il reale problema! Quale? 

Il grande ed insuperabile problema (ma è una virtù) è che biologicamente ed energeticamente uomo e donna sono diversi, e quindi, ad esempio, oggi si vuole lasciar gareggiare in molti particolari sport, uomini che ‘sono diventati donne’ o ‘ci si sentono’, contro le donne vere! Ma nello sport, ove molte gare di forza e resistenza devono essere fondate quantomeno su una base biologica alla pari, ad indignare il cittadino è il fatto che le istituzioni permettano, a chi dovrebbe tirarsi indietro per primo ed ammettere di essere fisicamente ed energeticamente diverso da una “donna vera”, di gareggiare in contesti non adatti, per il patema diabetico di credere, che si tratti di discriminazione quella nei confronti di certi membri nella società, solo perché non li si inserisce in talune discipline insieme alle donne. Beh, in realtà hanno tutto il diritto di poterle eseguire in mezzo agli uomini! La parità dei diritti non si conquista calpestando gli altri, né distruggendo il tuo prossimo in modo impari e distruggendo il suo mondo! Non si vince nulla imbrogliando; non si vince, mostrandosi più forti di quelle donne che forse in realtà le si odia, si vuol superarle, imitarle, si nutre del risentimento nei loro confronti al punto da volerle scavalcare in contesti, ove si sa benissimo che… “non sei alla pari” e se lo fai lo stesso sei solo egoico e privo del senso della misura! È una bugia che ci si racconta, falsa autostima che si necessita di sentire, è quella che spinge a salire sui primi tre posti di un podio per cui non si ha un reale merito, essendo nato uomo e non donna, dal grembo di una madre! Allo stesso modo, chi appoggia queste modalità, dovrebbe realmente riflettere su ciò che sta facendo di male alla società.

In questi ultimi mesi, sono aumentati i casi di donne, con la passione per lo sport, che subiscono gravi infortuni nelle ‘discipline di contatto’, perché costrette a gareggiare con ‘finte donne’ che hanno la forza e le ossature e muscolature e la base genetica degli uomini; sono aumentati i pericoli di stupro o violenza nelle toilette pubbliche e universitarie, perché a un uomo basta dire che si sente donna per entrarci dentro, spogliarsi, spiare! I concorsi di bellezza femminile vengono vinti da ‘finte donne’, fisicamente quasi perfette ma prive di “grazia”, che esagerano le movenze pur di eguagliare la leggerezza femminile. Vincono, grazie a giurie che devono appoggiare la moda buonista del pensiero unico, per una sorta di concetto di integrazione basato sulla distruzione di altri esseri umani! E non si è più obiettivi! Ci si comporta come se si volesse piazzare una maschera nera sul viso di una donna, impedirle di indossare un abito che le valorizza il corpo mettendola in competizione con qualcuno che non è, e non sarà mai biologicamente ciò che una donna, una femmina, “EMANA”. Più si andrà avanti, e più la donna scomparirà silenziosamente nel vuoto e nell’indifferenza generale assieme alla sua gravidanza. Finché la Natura se ne accorgerà, e si ribellerà, scartando ciò che di imperfetto è stato creato dallo scienziato per presunzione. La natura elimina tutto ciò che non è in armonia con lei

Le donne devono reagire, gli uomini difenderne l’esistenza ricordandosi che sono nati da lei; gli omosessuali devono difendere il significato che ha l’energia femminile in quanto forza creatrice nel mondo, allo stesso modo i trans/cis-gender devono comprendere che la vita nasce da altrove, e che ciò che è sacro va preservato aldilà del capriccio personale. Le donne non dovrebbero più aver bisogno di lottare, invece stiamo regredendo culturalmente. Ci siamo dimenticati delle operaie che bruciarono nella fabbrica, cui oggi gli uomini portano ancora le mimose! È necessario proteggere la femminilità, la grazia, la maternità nella sua semplice e meravigliosa naturalezza!  

Il teatro cadrà nel tempo, forse quando le donne si faranno male sul serio! A volte serve un morto, per sollevare un caso…! Preferiamo le vittime alle prevenzioni.

Ecco: quando una donna morirà sul ring per mano di una “finta donna”, o verrà stuprata in una toilette e ammazzata da quell’ uomo che si sentiva donna, e gli inservienti lo hanno lasciato passare  per essere pateticamente “inclusivi”, le istituzioni capiranno che c’è qualcosa di sbagliato in questo modo di intendere le uguaglianze, confondendole grossolanamente, con l’ identicità! Le diversità vanno protette e consapevolizzate, e se tu sei diverso da me… non puoi pretendere di essere come me per prendere il mio posto, attraverso inganni o bugie che racconti anche a te stesso. Diventa ciò che vuoi, quindi! Ma quando ti rendi conto di oltrepassare la linea rossa, fai un passo indietro e non uccidermi! Avremo dei luoghi, ove potremo giocare insieme e ridere, senza prevaricare, se siamo capaci di ascoltarci!

LASCIATE CHE LE DONNE ESISTANO!

15 LUGLIO 2023 – PAOLA MORA – QUI RADIO LONDRA TV

 

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