LE SCIMMIE, LA STAMPA, IL TERRORE IMMOTIVATO CHE LE TELEVISIONI MOTIVANO, SPINTE DAI GOVERNI.

IN EUROPA TORNANO IN AUGE I VIROLOGI MA LA POPOLAZIONE E’ STANCA DELLE BUGIE CHE FAVORISCONO L’INDUSTRIA DEI VACCINI A DISCAPITO DELLA SALUTE.

LE SCIMMIE, LA STAMPA, IL TERRORE IMMOTIVATO CHE LE TELEVISIONI MOTIVANO, SPINTE DAI GOVERNI.

Mi dilungherò, e spero non sia necessario ritornarci sopra a causa dell’aggravamento della situazione in corso. È bastato un giorno di ricovero all’Ospedale Spallanzani di Roma dopo un controllo effettuato nel celebre quanto discusso Umberto I nella stessa città, che immediatamente un “possibile paziente zero” ha dato modo ai giornalisti del governo dei migliori, senza volerlo egli stesso, di riempire le pagine di tutti i giornali. Sarà che Kiev è in difficolta, i russi hanno preso Mariupol, Melitopol, avanzano ancora, e c’è bisogno di dirottare i cittadini su altri argomenti più funzionali al potere del governo europeo? Certo è che il virus delle scimmie, non è materia nuova: è una malattia rara già nota da tempo, discendente del vaiolo, ed è venuta fuori successivamente e contemporaneamente al debellamento del vaiolo (eradicato attraverso un tipo di vaccino non proprio blando, ma invasivo). Il segno del vaccino del vaiolo, quella piccola cicatrice, deriva proprio dal fatto che l’immissione del virus mortale lavorato e depotenziato in laboratorio, provoca in piccolo una reazione cutanea che emula quella dermatica della malattia principale, sviluppando una ferita ed una cicatrice sulla superficie della pelle. Dopo il debellamento, per il fatto che il  vaiolo è pericoloso, negli anni 80’ la OMS ordinò la distruzione del prodotto vaccinale residuo e delle fiale di virus originale ma si decise, per precauzione, di custodire alcuni lotti in due laboratori di massima sicurezza, di cui uno in Siberia, Russia, ed uno ad Atlanta in America. E’ vietato spostare le fiale da questi depositi, usarle, e solo la OMS ha il permesso di ordinare qualsiasi tipo di utilizzo nel caso si verifichi una forte emergenza. C’ era anche un laboratorio che ne deteneva alcuni campioni in Inghilterra, ma si verificò un caso di contaminazione all’interno della struttura ove erano custoditi che provocò la morte di una donna, Janet Parker, l’11 settembre del 1978. In seguito al decesso di Janet, un medico di nome Henry Bedson morì suicida. Dopo queste vicende, i campioni detenuti a Birmingham furono distrutti.

 In questo articolo, ‘che vuole essere solo uno spunto di riflessione’, tenteremo di procedere a ragionamenti usando la logica, insieme valuteremo alcune possibilità di cui la televisione non ci parla.

Specifico ai lettori che la maggior parte dei siti che riguardano il vaiolo e vaiolo delle scimmie, sono in aggiornamento su Google e Wikipedia, lo comunicano gli addetti in alcuni link dedicati: noi cercheremo ciò che non è aggiornato o proveremo a raccogliere parte del materiale prima che lo si aggiorni, perché non abbiamo gli estremi per fidarci ciecamente della scienza di regime attuale, e quindi , delle modifiche di circostanza apportate in concomitanza della propaganda terroristica.

Chiameremo per comodità il vaiolo che tutti conosciamo con la dicitura : VAIOLO-X ; la tipologia minore che da esso proviene, la chiamiamo invece ‘VAIOLO DELLE SCIMMIE’.

In primis, osserviamo che forse, (sottolineiamo il forse e lasciamolo come ipotesi di scarto) Bill Gates non avrebbe mai potuto fare un vaccino per il vaiolo-x partendo esattamente da esso, perché sarebbe dovuto entrare in possesso del materiale che è custodito ad Atlanta, in Georgia; il vaiolo, inoltre, è classificato come malattia completamente debellata, questo ci hanno sempre raccontato e noi ci crediamo; in secondo luogo quindi, se le aziende di Bill Gates sviluppassero un vaccino contro il vaiolo-x dell’epoca, quello mortale, studiandolo da un campione originale di virus del vaiolo, probabilmente le forze di legge andrebbero a bussare alla porta del filantropo per ispezionargli la casa. Bill Gates si è buttato però sul vaiolo delle scimmie, malattia non rara ma rarissima che, come dicevamo, è apparsa nel 1958 in una “colonia di scimmie usate a scopi di ricerca”, tenute quindi in cattività, mentre, il primo caso infetto umano è stato trovato nel 1970, nella Repubblica Democratica del Congo. L’ultimo caso di vaiolo-x, nel mondo, è stato diagnosticato nel 1977 ed il morbo fu considerato eradicato completamente nel 1980. La OMS avviò l’eradicazione globale attraverso la vaccinazione intorno al 1967, benchè per guarire il vaiolo, metodi vaccinali dozzinali erano tentati già  da antecedente tempo. Ricapitolando, il ‘vaiolo delle scimmie’ è una malattia che si sarebbe presentata all’uomo negli anni delle pratiche vaccinali ed esperimenti contro il vaiolo-x, ed è stato trovato per la prima volta in campioni di scimmie da laboratorio. Fuori dal territorio africano, nel 2003, un focolaio di vaiolo delle scimmie ha colpito gli Stati Uniti D’America, ma non è stata dichiarata (con circa 70 casi), alcuna emergenza nazionale. L’epidemiologa Anne W. Rimoin in un’intervista a ‘Usa Today’, spiegò che il vaiolo delle scimmie non si propaga su scala globale ma si sintetizza in focolai rari e ristretti. Così è sempre stato, ma oggi, gli scienziati ci dicono che in tutta Europa si stanno sviluppando questi focolai, il che, a prima vista, non è nella normalità. Domanda: laddove un evento non è più naturale o normale, potrebbe essere causato scientificamente da una gestione in artificiale?  Beh, sì, lo abbiamo imparato col C-19, fuggito forse da un laboratorio, per il quale, i governi hanno fatto salti mortali, affinché si credesse che COVID fosse una malattia mortale ed estremamente invasiva a livello globale, infilandoci dentro anche gli asintomatici. Partiamo dal presupposto che i giornali esagerano anche nella descrizione del ‘vaiolo delle scimmie’ paventandola come una ipotesi terribile, servendosi ‘otticamente’ dell’immagine di  pustole e vescicole impressionanti che fanno ribrezzo e paura. Non è però una malattia così difficile, può essere tenuta sotto controllo e affrontata senza panico. Vedremo il perché più avanti, così da tranquillizzarci tutti, attraverso i dati del passato; i dati del presente di cui ci riempiranno la testa, saranno diffusi da virologi scalcagnati che, oggi vi affermeranno una tesi e domani una differente da essa, senza coerenza, deviandovi dagli studi scientifici principali.  Il vaiolo delle scimmie, innanzitutto, “non è tipico delle scimmie in quanto specie”,  sembra possa provenire anche da animali differenti. Prende il nome dalla casualità con cui sono stati documentati i primi casi, le famose ‘scimmie da laboratorio’, ma l’origine è dibattuta; per cui non vi è necessità di odiare le scimmie del pianeta; è inoltre molto simile nel manifestarsi ad un’altra malattia, che è anch’essa meno grave del vaiolo – x , la quale si chiama: VACCINIA. Il virus che causa la VACCINIA può infettare anche l’uomo, ma si trova prevalentemente nel bestiame. La VACCINIA è una malattia che infatti colpisce il bestiame è che è causata, leggiamo testualmente da un articolo sulla rivista ‘Focus’,  dal VIRUS CHE È STATO UTILIZZATO PER PRODURRE IL VACCINO CONTRO IL VAIOLO.

Esistono cure per il vaiolo delle scimmie? Si, esistono. Il vaccino per il vaiolo-x , quello che hanno fatto i nostri nonni, infatti, dovrebbe funzionare ‘anche per non prendere il vaiolo delle scimmie’. Parliamo di vaccini che non permettono alla malattia di raggiungerti, non sono curativi ma preventivi! Importante sottolineare però che, nelle documentazioni esistenti a riguardo redatte dall’Istituto Superiore della Sanità, è sconsigliata una vaccinazione estesa alla popolazione con il vecchio prodotto, in caso di focolai limitati ( date le complicanze del vaccino per il vaiolo). Per quale ragione quindi si sta consigliando ai tracciamenti entrati in contatto con un infetto, di vaccinarsi se è scientificamente inopportuno? Inoltre, il ‘vaiolo delle scimmie’ e la ‘vaccinia’, si risolvono in genere nel giro di pochi giorni e non hanno la medesima contagiosità del vaiolo-x. Non è vero, inoltre, che si tratta di una malattia a trasmissione sessuale, né da uomo a uomo come è stato osservato in questi pochi giorni ( il che, ha causato la indignazione della comunità gay, che non vuole essere additata come per l’AIDS); leggiamo, smanettando un po’ sulle riviste scientifiche e studi del passato, che il contagio è possibile solo attraverso i liquidi corporei e ancora più nello specifico ‘attraverso le lesioni cutanee causate dalle vescicole e dalle pustole’ che si sviluppano dopo un paio di giorni dalla manifestazione dei primi sintomi (febbre e gonfiore dei linfonodi),  i quali, possono essere anche lievi. Da non confondere con l’Herpesvirus umano, altra malattia causata dall’ abbassamento del sistema immunitario, che pure provoca la formazione di vescicole oblunghe, a schiera,  in punti specifici della epermide!

Il vaiolo delle scimmie non si trasmette in asintomatico. La versione raccontata dalla televisione e dai virologi rispetto ad una trasmissione sessuale, dipende dal fatto che il rapporto fisico avvicina i corpi di due persone, e quindi, facilita il contatto con le piccole lesioni infette presenti anche nei genitali. Ma non è il sesso, il vettore del vaiolo delle scimmie, dimenticatevelo, è una interpretazione errata della motivazione principale! Contro il vaiolo delle scimmie, lo leggiamo sul “MANUALE MSD”, esistono farmaci come il TECOVIRIMAT,  CIDOFOVIR, BRINCIDOFOVIR che, pur non essendo stati approvati come specifici, hanno buoni risultati nelle applicazioni sul campo.

Esiste anche un vaccino a virus attenuato prodotto negli USA, nell’ottobre del 2019, approvato recentemente dalla Food and Drug Administration e denominato “Jynneos” . La curiosità risiede nel fatto che è stato destinato fin ora alle perone affette da HIV. Funzionerebbe, c’è scritto sul sito della FDA, oltre che per il vaiolo delle scimmie, anche per proteggersi dal vaiolo-x. Su quali basi funzionerebbe anche per la forma grave di vaiolo, non lo sappiamo, ma questo è riportato sulla dicitura espressa dalla FDA! 

In ogni caso, il ‘vaiolo delle scimmie’ , per come è documentato in letteratura, sembra una malattia che guarisce da sé nel giro di un paio di settimane (può avere strascichi fino ad un mesetto nei casi più testardi), che non può essere considerata letale né molto contagiosa e che in alcuni territori africani è diventata endemica. Probabilmente,  una volta che la si riconosce dalle eruzioni cutanee, è semplice ed intuitivo porgere attenzione a chi ti sta di fianco per non farlo entrare in contatto con le zone infette in prossimità delle eruzioni cutanee. Non si trasmette, per intenderci, a contatto con qualcuno che non è entrato nella fase di manifestazione pustolare epidermica, nè attraverso una febbre, nè attraverso il respiro,  nè con un avvicinamento al malato che sia precedente alla eruzione cutanea, nè con un contatto troppo distante. Ecco perchè è difficile contagiarsi.

Il quesito è: come mai una malattia rarissima, diventa frequente in Europa, ovvero, nel giro di un anno si stanno verificando focolai contemporaneamente, (circoscritti a pochissimi individui) in zone del mondo diverse, tra persone che non si conoscono che non avrebbero neanche mai viaggiato in Africa?  Mistero della fede! Qualche scienziato ha azzardato, potrebbe dipendere dal fatto che i giovani non sono vaccinati contro il vaiolo-x , per cui, è possibile che non esistendo una copertura in tal senso si stia diffondendo la tipologia più banda di infezione. Va bene, ma non è una risposta esaustiva alla  domanda nella sua specificità temporale e strutturale. Ci chiediamo anche perché gli USA, nella veste pioniera di Bill Gates, abbiano osato un grande investimento per un vaccino contro il ‘rarissimo vaiolo delle scimmie’. Forse sapevano che non sarebbe stato più ‘rarissimo’ per motivazioni che non ci è dato conoscere? Le testate giornalistiche, forse per invogliare la gente a vaccinarsi anche contro questo tipo di vaiolo oltre che con le dosi ad RNA per il Covid –  (un mix azzardato, perché il siero ad RNA indebolisce tantissimo il sistema immunitario ed il corpo non reagisce più alle invasioni esterne con la stessa efficacia di prima. Se è indebolito e si  vaccina quel corpo fragile con un prodotto come il vaccino per il vaiolo, o vaiolo delle scimmie, non si sa come  esso potrebbe comportarsi rispetto all’ invasione improvvisa di un virus seppur attenuato)  – scrivono che in Spagna ci sia la corsa ai nuovi vaccini contro il vaiolo. Sarà vero? Dubitiamo fortemente che la gente sia corsa a vaccinarsi, in massa, contro il vaiolo delle scimmie! Indiscrezioni rivelano che l’Europa si sta però disponendo a procurarsi il nuovo vaccino, approvato dalla FDA.

In Italia, Vaia ci fa sapere che ” il virus è stato preso in tempo, hanno già sequenziato il virus, lo isoleranno entro l’inizio della prossima settimana per capire se il vaccino attualmente disponibile può essere neutralizzante o meno (si riferisce probabilmente a quello approvato dalla FDA, capolavoro all’occhiello di Bill Gates). Si parla da tempo in Europa ed America, del fatto che si è aperta l’epoca delle pandemie e delle guerre batteriologiche: sappiamo bene  che i governi hanno intenzione d’ allinearsi in un regime incorniciato da stati di emergenza di natura più politica, che ambientale e sanitaria. Sappiamo che l’esercito russo ha trovato, in Ucraina, laboratori ove si lavorava ai virus  per farne vere e proprie armi, che le hanno già sperimentate ad insaputa sui cittadini ucraini provocando focolai di tubercolosi; sappiamo che, il leader del Cremlino, sospettava un attacco batteriologico interno alla Russia indotto dall’Ucraina con mezzi illeciti, al fine di destabilizzare il suo territorio; sappiamo che Putin ha intenzione di distaccarsi dalla OMS, non vuole dipendere da questa organizzazione che sta per acquisire poteri immensi col varo di una nuova legge. Bolsonaro, in Brasile, gli si accoda e rifiuta l’offerta della Organizzazione Mondiale della Sanità.

Oggi ci troviamo improvvisamente davanti ad una situazione atipica (così dicono gli scienziati) di focolai.

Si sono verificati due fatti molto strani negli ultimi anni riguardo il vaiolo. Ne parliamo insieme, poi lasciamo riflettere le persone da sole.

1) Il 9 luglio del 2014, alcuni dipendenti del ‘NATIONAL INSTITUTES OF HEALT di BETHESDA’ nel Maryland (USA), trovarono alcune fiale che riportavano la scritta VAIOLO. La CDC, aveva pensato si trattasse di uno scherzo quando aveva ricevuto la notizia, ma fu accertato che le fiale contenevano proprio il virus del vaiolo.

2) Il 15 Novembre del 2021, 15 fiale anomale furono trovate in un laboratorio della MERK, nella contea di Montgomery in Pennsylvania, che conduce ricerche sui vaccini. Il laboratorio si trova a circa dodici ore da quello di Atlanta, predisposto alla conservazione esclusiva di materiali pericolosi e del virus del vaiolo. Si trattava per la precisione di 5 fiale etichettate con la dicitura  ‘VAIOLO’ e di 10 fiale etichettate con la dicitura ‘VACCINIA’ (Vi ricordate? Ne abbiamo parlato all’inizio di questo articolo). La TV NBC di Philadelphia, disse che erano stipate in un congelatore, ed anche in questo caso come nel precedente, ritrovate da un lavoratore di laboratorio che stava facendo pulizie indossando protezioni e la maschera facciale. Intervenne sul caso, d’urgenza, l’FBI. La struttura venne chiusa e bloccata dalle autorità, sottoposta a controlli serrati in “violazione degli accordi bilaterali” e con la OMS, in cui era stabilito che solo due laboratori al mondo potessero detenere questo tipo di materiale. La settimana seguente allo scandalo farmaceutico, giunse la smentita dal New York Times: la CDC aveva indagato e scoperto insieme alla OMS, che invece del virus VARIOLA che causa il vaiolo, le cinque fiale contenevano anch’esse il vaccinia, ovvero il virus utilizzato nel vaccino contro il vaiolo (benchè fossero state etichettate con la dicitura errata “VAIOLO“).

Abbiamo raccontato due episodi anomali che hanno riguardato l’America. La domanda ulteriore però è questa: per quale ragione si stava lavorando in quel periodo su un vaccino per il vaiolo, se il vaiolo era stato completamente debellato? Inoltre, il discendente ‘vaiolo delle scimmie’, era anch’esso talmente circoscritto da non destare alcuna preoccupazione

Il “National Institutes of Healt a Bethesda, Maryland“, è luogo caro al presidente Joe Biden che vi si è recato in alcune occasioni, ad esempio per la questione covid accompagnato da Fauci, il quale, gli avrebbe presentato due medici coinvolti nella ricerca per le vaccinazioni. Lo riporta ANSA in un articolo del 12 febbraio 2021Un giornalista della Associated Press ne parla invece in un articolo del 2 dicembre 2021.  Il laboratorio è caro anche ad OBAMA, che vi si sarebbe recato nel 2014 per controllare i progressi di ricerca sul virus ebola. Notiamo comunque, che i presidenti del partito democratico sono appassionati di virus altamente infettivi, e pianificano spesso visite nei laboratori che li studiano.   

Nel frattempo, oggi,  la OMS sta valutando se elevare il vaiolo delle scimmie ad emergenza sanitaria internazionale, e decide di convocare una riunione di emergenza.

Noi cittadini come dobbiamo comportarci? illumina sospettosamente il dubbio sulle similitudini tra HIV,  virus delle scimmie, abbassamento del sistema immunitario provocato dal siero genico ad RNA.

Sarebbe stato interessante ascoltare le ipotesi di Luc Montagner , ma non è più fra noi.

21 MAGGIO 2022 – PAOLA MORA – QUI RADIO LONDRA TV

 

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