ROBERTO SPERANZA, ANTHONY FAUCI, ACCORDI MILIARDARI SULLA PROSSIMA PANDEMIA GIA’ ANNUNCIATA. LA TANGENTOPOLI DELLA SCIENZA.

LA “MANI PULITE” DELLA SALUTE PUBBLICA, LO SCANDALO DI DOMANI!

ROBERTO SPERANZA, ANTHONY FAUCI: ACCORDI MILIARDARI SULLA PROSSIMA PANDEMIA GIA’ ANNUNCIATA. E’ LA TANGENTOPOLI DELLA SCIENZA!

La stretta di mano tra Anthony Fauci e il ministro Roberto Speranza, è il passaggio di mezzo della svendita italiana agli USA, che piace chiamare ‘collaborazione’ ma nasconde forse altro. La regione Toscana ove gongola il governatore Eugenio Giani, coinvolto in affari milionari e finanziamenti d’alto livello, è protagonista ancora una volta di strani movimenti telluronici scientifici, volti apparentemente a ricerche esclusive per il genere umano che sempre più sembrano lontane da tutto ciò che è il desiderio di regalare benessere e buona salute ai propri cittadini. La cultura eugenetica, gli studi invasivi su DNA ed Rna applicati alle nanotecnologie, ipnotizzano le istituzioni che credono di assurgervi soldi, potere, prestigio, abusandone sulle masse; l’uso indiscriminato delle tecniche biometriche e nanometriche sul corpo umano sempre più abbinato alla tecnologia, è un capitolo greve ed atavico della storia umana. Lo dice il criticato Elon Musk che le intelligenze artificiali e ciò che ne consegue applicato all’uomo, non possono essere implementate con leggerezza senza cautela, eppure, è palese che oggi, cani e porci si fiondano ad investire nell’emergente universo transumanista ove tutto è lecito, anche giocare con la natura umana nella sua primordiale essenza.

La regione Toscana si è lanciata in sfide particolari, condotte da un viavai di personalità convinte di poter fondare la scienza su una propria privata ideologia. Questa ‘forma mentis’ era la medesima che guidò il nazismo a suo tempo, quando s’avvinghiava presuntuosamente alla ricerca del perfezionamento dei sistemi immunitari umani attraverso stratagemmi invasivi, gli stessi che privano il corpo delle barriere naturali e lo rendono totalmente dipendente dall’artificiale. Una scienza pericolosa, che a convenienza, può essere convertita in arma biologica di distruzione di massa. Lo stesso siero per il C19, secondo decine e decine di ultimi studi, infatti, ha abbassato il livello di funzionamento corretto del sistema immunitario nei pazienti, rendendoli indifesi verso qualsiasi malattia, soggetti a danni evidenti in casi troppo frequenti.

Perché la Toscana di Giani, fa tanto rumore?

Facciamo un passo indietro, siamo nel 2020 quando in un’audizione in Senato avvenuta il 14 maggio di quell’anno, il medico Giuseppe De Donno viene ascoltato riguardo la ricerca condotta sul plasma iperimmune. In questa udienza egli confessa di non aver condotto uno studio randomizzato sul plasma in quanto, allo scoppio della pandemia, ci si era predisposti d’urgenza a strategie immediate, veloci, alla ricerca di un trattamento che funzionasse tramite autorizzazione dei vari comitati. Era impossibile in pieno caos pandemico organizzare postazioni di ‘studio in random’ . Poiché tuttavia i risultati ottenuti dall’ospedale di Mantova e Pavia erano stati eccellenti, ci si aspettava che fossero trattati con maggior considerazione anche dal Ministero della salute e dal governo italiano. Invece, come è ben noto, da subito furono  mosse critiche ed obiezioni. Nell’audizione viene chiesto a Giuseppe  De Donno come mai sia stato assegnato dall’Aifa, all’Università di Pisa, e al professor Lo Palco il compito di condurre uno studio di sperimentazione randomizzato del plasma, e non invece affidato a laboratori più adatti alla circostanza. De Donno, sconvolto, risponde che non ne ha idea “non lo so, non so il perché, non mi capacito di questa decisione!” e aggiunge che questa notizia lo lascia sconcertato; si aspettava che lo studio soprannominato ‘TSUNAMI’, venisse quantomeno svolto nella regione ove l’incidenza del Covid era più alta, la Lombardia, ove non ci sarebbe stata difficoltà ad arruolare pazienti, piuttosto che nella Toscana di Giani.

Ad ottobre 2020 in due interviste rilasciate una alle Iene e l’altra a Radio 24 dal dottor Menichetti – il quale era stato nominato coordinatore dell’esperimento Tsunami – egli sottolinea come “mancassero malati da curare, ma nonostante ciò la sperimentazione era andata avanti”, e parla di un “arresto della sperimentazione a causa di “BUROCRAZIE E DIVISIONI PER CUI LA RICERCA ITALIANA HA PERSO UNA OCCASIONE”. E ancora, “Ci siamo fermati perché la letteratura scientifica prevalente non ha accreditato il plasma di risultati tangibili, o meglio ne ha identificato la potenziale utilità soltanto nelle fasi iniziali della infezione e in un contesto di utilizzo complesso, e poi l’arrivo dei monoclonali fa un po’ concorrenza”. Piccola nota in questa vicenda è una dichiarazione del 12 novembre 2020 del direttore reparto malattie infettive di Milano, Massimo Puoti, il quale, riferendosi ai primi risultati di studi randomizzati afferma: “Sono già stati pubblicati alcuni studi sperimentali di randomizzazione e non è emersa una significativa differenza di efficacia ma in molte di queste ricerche si è utilizzato il plasma di convalescenti e non plasma specificatamente iperimmune…”.

Marzo 2021: ad alcuni mesi dall’inizio esperimento ‘Tsunami’ viene inaugurato proprio a Pisa, un ambulatorio destinato alla somministrazione dei monoclonali, ed il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, anticipa durante i festeggiamenti che “presto sarà assegnato a Francesco Menichetti il Pegaso D’Oro per il suo impegno, prima nella cura del plasma iperimmune ed ora sugli anticorpi monoclonali che, quando il Covid diverrà una malattia ordinaria grazie ai vaccini, saranno l’unica cura”. Cosa significa esattamente che ‘in futuro saranno l’unica cura?. Non lo sappiamo. Sappiamo però che mentre è stato difficile trovare i donatori per il plasma iperimmune, è stato semplice trovare quelli per il plasma che sarebbe servito a sintetizzare l’anticorpo! il primo, è un prodotto naturale ricavato dal sangue dei guariti. Il secondo è un prodotto sintetico ricavato da linee cellulari umane, derivate da un unico tipo di cellula immunitaria, quindi sono clonazioni di quella cellula.

Torniamo all’audizione in Senato di De Donno del 14 maggio 2020 alla domanda a lui rivolta dall’interrogante, sulla scelta dell’AIFA dell’ Università di Pisa per la sperimentazione Tsunami, ove si fa riferimento all’epidemiologo e professore di igiene Pier Luigi Lo Palco.

CHI E’ ‘LO PALCO’?

Pier Luigi Lo Palco è noto nel panorama politico/scientifico,  di meno forse ai normali cittadini, per essere stato fino a poco tempo fa il Presidente della ASSOCIAZIONE PER IL PATTO TRASVERSALE DELLA SCIENZA. E’ stato eletto l’11/06/19 e si è dimesso il 15 luglio 2020 non per problemi con l’associazione, ma per la decisione di volersi candidare come Assessore alla Sanità in Puglia. Lo Palco, ha avuto ruolo marginale nei fatti del plasma iperimmune all’Università di Pisa in tutto il periodo che corrisponde anche alla sua presidenza in questa associazione. Cos’è il Patto Trasversale della Scienza di cui Lo Palco è stato presidente? Quale relazione c’è con Giuseppe De Donno? Chi ha fondato il manifesto trasversale?

Il patto è stretto a tavolino il 5 GIUGNO 2019, poco prima della pandemia. Il fondatore è ufficialmente ROBERTO BURIONI appoggiato dall’immunologo GUIDO SILVESTRI (il medesimo che nell’ agosto 2021 ha rilasciato una dichiarazione a ‘Il Fatto Quotidiano’ in cui affermava “Servirà una quarta dose di vaxxino“). Entrambi, raccontano l’idea d’interpellare MATTEO RENZI e BEPPE GRILLO (il primo, stimato amico di Burioni, ed il secondo, stimato amico di Guido Silvestri) per sottoscrivere insieme la collaborazione. Dopo la sottoscrizione, è stato trasformato in Associazione ed è stato consigliato d’iscriversi a tutti i politici italiani e a  chiunque altro, anche in ambito ospedaliero, volesse aderirvi. Nell’elenco c’è anche Matteo Bassetti (il quale si dimette dopo pochi mesi per divergenze), il giornalista  Enrico Mentana che se ne dichiara lieto ecc.

L’obiettivo dichiarato da Burioni  è di portare le “evidenze scientifiche alla base delle scelte legislative e di governo di tutti i partiti politici, nonché di ‘vigilare’ sull’operato dei politici cui è rivolto il patto, affinchè non si discostino dalla scienza e operino, bandendo qualsiasi forma di PSEUDOSCIENZA, discostandosi da qualunque persona che assurga dichiarazioni o opinioni che non siano state validate”.

Paradossale che, il cosa sia scientifico e cosa no, è stabilito tra i membri stessi del ‘Patto Trasversale’ su basi poco chiare. Si tratta di un ‘PATTO DI CENSURA’ di ogni ricerca o voce diversa da quella più accreditata, quindi una forbice contro tutti coloro che si discostano da un pensiero unico di scienza. Il cardine, il cavallo di battaglia, è l’imposizione dei vaccini. Ecco perché l’adesione come co-fondatore di Beppe Grillo fece scalpore in un periodo in cui egli svolgeva un’apparente politica denigratoria nei confronti dei vaccini. Grillo si schermò pontificando di non essere ‘contrario ai vaccini’ ma all’obbligo degli stessi; giustificazione poco bastevole dal momento che Roberto Burioni promuove, all’interno del PTS, gli obblighi vaccinali.

In un festival della scienza che si è tenuto nel 2017, il prof. Roberto Burioni e il prof Giancarlo Icardi (che aderirà anche lui all’associazione PTS) tennero banco esponendo contrarietà verso chi non preferisce la vaxxinazione. Il PTS nato qualche anno più tardi, vieta ai propri soci la ‘partecipazione ad eventi scientifici organizzati da coloro che  non ritiene attendibili’. Era stato questo il motivo delle dimissioni come socio di Matteo Bassetti, il quale, aveva rilasciato una pesante dichiarazione sostenendo che nessuno poteva vietargli di partecipare alle kermesse cui veniva invitato. Il PTS pretende dagli affiliati di non partecipare a dibattiti a prevalenza di contraddittorio, insomma, pena la radiazione dall’Associazione. E’ forse questo uno dei motivi per i quali in piena pandemia, quando vi era necessità di confronto, gli associati non accettavano inviti in trasmissioni o conferenze ove esisteva il rischio di opinioni/analisi diverse dal “credo” del PTS?  E’ per questo che le televisioni si astenevano dall’invitare esperti diversi dalla narrativa dominante? Anche la terapia al plasma iperimmune di Giuseppe De Donno viene presa di mira duramente dal PTS, in un post che si trova sia sul sito ufficiale che sulla pagina Facebook dell’associazione in data 18 novembre 2020 (che corrisponde al periodo del progetto Tsunami). Ricordiamo che d’altro canto Burioni ha le mani in pasta nella “Pomona SRL”, per la produzione di anticorpi monoclonali.

Il Patto Trasversale della scienza risale al 2019. Tassello importante è il coinvolgimento di Matteo Renzi per la sua fondazione.  Il 31 03 2016 l’allora presidente del consiglio Matteo Renzi, rientrato in Italia da Boston, annuncia ufficialmente di aver convinto l’azienda IBM a venire a Milano per investire 150 MILIONI DI DOLLARI  ed impiantare un centro specializzato nelle intelligenze artificiali nell’area EXPO. Fin qui sembra una buona notizia. Il fatto desta scalpore però il 15 febbraio 2017 quando dall’indiscrezione di un giornalista, Barbacetto, si scopre che come presupposto all’accordo la IBM si aspettava di poter avere accesso ai ‘DATI SANITARI e BIOMETRICI’ DEL POPOLO ITALIANO A PARTIRE DAI LOMBARDIIl garante per la privacy non ne era stato informato; si avvia una polemica e vengono chiesti chiarimenti in Parlamento riguardo al trattamento dei dati. Quasi contemporaneamente, in America, nel gennaio del 2017 Joe Biden che a quel tempo era vicepresidente di Obama, dichiara in conferenza durante il ‘National Cancer Moonshot Summit, di aver ricevuto una chiamata dalla IBM WATSON ed una proposta, a seguito della quale la ditta avrebbe concordato una collaborazione con l’agenzia VA sul suo progetto per la ricerca sul cancro “Cancer Moonshot”. IBM WATSON aiuterà i medici ad analizzare e raccogliere i dati genomici per individuare terapie finalizzate, non solo al cancro ma anche a diverse altre patologie. L’interesse per la schedatura di dati di milioni di cittadini fa gola sia a Renzi che a Biden. Dunque, la IBM WATSON è una soluzione a questo desiderio, e negli USA l’azienda si occuperà dei genomi e dati sanitari di circa 10.000 malati! Ricordiamo che il siero RNA nasce da un ‘progetto militare di armi biologiche trasferito in ambito sanitario civile con la scusante di trovare un rimedio per il cancro, su cui non ha avuto molto successo. Il metodo ad RNA coinvolgendo la sfera genetica, su cui la legge vietava di intervenire con OGM, ebbe autorizzazione particolare rivolta esclusivamente ai pazienti terminali di cancro, quelli per i quali non c’era più alcuna speranza di guarigione. La stessa autorizzazione è stata poi strumentalizzata dai governi per giustificare la sperimentazione dei sieri sulle masse in epoca pandemica, facendo credere che vi fossero stati studi pregressi sulla sicurezza per le masse. All’apertura delle indagini sul comportamento del governo rispetto alle indicazioni delle case farmaceutiche, è stato dichiarato che i sieri sono sottoposti a segreto militare.

A dicembre 2018 accadono due fatti concomitanti:

1)Mentre il caso Renzi /Ibm viene momentaneamente messo da parte, Il governo Gentiloni vede bene di approvare una norma che entra in vigore il 12 dicembre 2018, la quale, “consente il passaggio dei dati sensibili sanitari anche senza il consenso degli interessati e senza informarli, purchè usati in anonimo dalle aziende a scopo di ricerca scientifica’, ma la cosa viene vissuta da molti come una manovra fatta apposta per non far saltare il famoso accordo sottobanco con la IBM. La legge Gentiloni mostra lacune riguardo al come possa essere mantenuto l’anonimato dei pazienti, omettendo il chi dovrebbe occuparsene; i dati che verrebbero richiesti dalla IBM nell’accordo renziano del 2016, da come è possibile leggere nel documento, sono svariati (analisi del sangue, dati demografici, sui tumori, costi, rimborsi, totale visite in pronto soccorso, cartelle cliniche, stato di salute, farmaci usati, dati sulla sessualità ecc…) e da contratto possono essere anche venduti da IBM a terze aziende. La IBM stava lavorando a un progetto chiamato PROTECTED HEALT INFORMATION ed era stata proprio lei a chiedere nel 2016 un’anagrafe sanitaria italiana. Alla notizia della norma Gentiloni viene intervistata anche Beatrice Lorenzin ma ella risponde che “non fu lei ad occuparsene”  e che “ Il memorandum di intesa non contiene alcun riferimento ai dati sanitari anzi l’accordo tra IBM e governo riguarda esclusivamente gli investimenti per 150 milioni di euro”. Precisa anche che “Nel caso fosse vero, dovrebbero comunque essere individuate le finalità del trattamento, la tipologia e la natura dei dati che si intendono trattare”. Quindi, non si dimostra reticente alla probabilità del rilascio dati sanitari dei lombardi. Nel contempo viene pubblicato il testo integrale del contratto RENZI/IBM dalla testata giornalistica ‘IL FATTO QUOTIDIANO’, su cui poi viene richiesta una censura. (Esiste però in rete traccia del documento).

L’autorità per la privacy, nel marzo del 2019, aggiorna il trattamento di categorie particolari di dati personali, viene incontro a Renzi e a Gentiloni e all’art 9|i  regolamenta che:   il trattamento dei dati è necessario per motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica, quali la protezione da gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero o la garanzia di parametri elevati di sicurezza, sulla base del diritto dell’Unione o degli Stati Membri,  per motivi quali la protezione da gravi minacce per la salute”.

Al punto 4 si legge inoltre che “ Gli Stati membri possono mantenere o introdurre ulteriori condizioni comprese limitazioni, con riguardo al trattamento dei dati genetici, biometrici, relativi alla salute”.

La pandemia arriverà proprio a proposito, miracolosamente e minacciosa, nel marzo del 2020 con un focolaio proprio in Lombardia. Le condizioni sono ottimali affinchè la IBM possa assurgere ai dati sanitari dei lombardi, in seguito allargare lo spettro a tutta Italia. Ma fidiamoci della Lorenzin che non era presente all’accordo e ne conosce solo il memorandum e non il testo integrale!

2)Nel 2018 nasce l’ Anagrafe Nazionale dei Vaxxini: una banca dati specifica istituita con decreto del Ministero della Salute, per monitorare l’attuazione dei programmi vaccinali su territorio nazionale. Nel 2019  viene allestita una campagna di vaccinazione antinfluenzale di massa in Lombardia, poco prima dell’arrivo ufficiale del C19 in Italia. Fu molto discussa perché durante la prima ondata (basta andare su Google e cercare tutti i riferimenti), i medici sul campo avevano osservato che la maggior parte delle persone colpite dal virus in Italia, erano localizzate nella zona lombarda di Bergamo e Brescia, e, più gravemente, ne erano colpiti ‘proprio coloro che avevano aderito alla campagna antinfluenzale’. Questa dichiarazione è passata però inosservata ai governi e si è sorvolato sul dettaglio, così come sull’ipotesi di alcuni ricercatori che la diffusione del virus fosse legata anche all’inquinamento elettromagnetico molto alto in Lombardia.

IBM DATI STORICI:

La IBM nasce nel 1911: dai documenti storici perviene che aveva una filiale nella Germania nazista. Fabbricò schede perforate che permisero l’organizzazione dell’invio di Ebrei nei campi di concentramento, ideò un sistema di ricerca dati che permettesse di individuare gli ebrei tramite il controllo del censimento. Non chiese mai scusa per questa collaborazione con Hitler. Attualmente la IBM fa parte dei BIG TECH DELLA SILICON VALLEY (associazione partnership on AI per l’intelligenza artificiale formata da IBM, MICROSOFT, AMAZON, GOOGLE). Durante la presidenza Trump, l’Unione Europea aveva accusato battute d’arresto per il progetto IBM sul Data Economy. Il parlamento europeo aveva da subito dimostrato grande interesse per i progetti ‘Data Economy di IBM’. La Big Tech è sempre stata osteggiata, al contrario, dal Presidente Donald Trump tranne che per una tregua nel 2016, in cui egli provò ad appianare le divergenze con i colossi, ma il tentativo sfumò nel nulla. Nel 2021, dopo la censura sui social network per via degli avvenimenti di Capitol Hill, Donald Trump attaccò Big Tech. Accusava le aziende della Silicon Valley di aver ‘rovinato gli Stati Uniti D’America’. Invece, l’amministrazione Obama non era così puntigliosa, tanto che arruolò veterani della Silicon Valley per incarichi chiave, rifiutando di portare avanti denunce antitrust nei confronti di Big Tech. 

Perché siamo arrivati agli USA, in questa svelta narrazione sul Patto Trasversale per la scienza e su Matteo Renzi? Nell’agosto 2020 è stato nominato un nuovo presidente per il PTS. Si chiama Guido Poli, virologo Ordinario di Patologia generale alla Facoltà di Medicina e Chirurgia UNISR. La sua carriera scientifica ha registrato un successo importante nel 1986 quando si è trasferito presso il Laboratory of Immunoregulation  di Anthony Fauci, direttore del ‘National Institute of Alergy and ‘Infectious Diseas‘. 

La missione  sanitaria del ministro Roberto Speranza si è poi protratta in un volo verso Washington ad inizio maggio 2022, col progetto del Biotecnopolo finanziato dallo Stato con 370milioni di investimenti che avrà sede nella Toscana di Eugenio Giani, e vedrà la collaborazione esclusiva di Anthony Fauci.

Da sottolineare il nome curioso dell’hub che avrà il compito di studiare i vaxxini per le prossime imminenti e già pianificate pandemie: ‘Bio-Tecno Polo’: approfondimento tecniche ad Rna e biotecnologie applicate ai sistemi immunitari sulla scia della più nota ‘Pfizer Biontech’. 

Il progresso è bellissimo, ma è necessario saperlo usare e non abusarne indiscriminatamente, sarà compito nostro, del popolo sovrano, monitorare la scena e fare le scelte con cui si costruiranno le società di domani!

06 Maggio 2022 – PAOLA MORA – Qui Radio Londra TV

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