LA NUOVA NORIMBERGA? E’ DI PUTIN!

25 Aprile 2022: il leader russo Vladimir Vladimirovich Putin comunica che ci sarà un tribunale per i Qnazisti in Ucraina

LA NUOVA NORIMBERGA? È DI VLADIMIR PUTIN!

Alla caduta del Reich, non tutti i carnefici nazisti furono incarcerati o uccisi, anzi, gli stessi leader dell’intelligence israeliana negli anni ’60 accettarono di collaborare con esponenti nazisti utilizzandoli nello spionaggio: ne è un esempio il feroce criminale Otto Skorzeny conosciuto per l’operazione ‘Quercia’ o raid del Gran Sasso attraverso cui fu liberato Mussolini, e per svariati omicidi e stragi di massa ebree. In America Latina si rifugiarono 9-12mila seguaci del Fuhrer tra cui gerarchi del calibro di Martin Bormann, Josef Mengele, Adolf Eichmann. Argentina, Spagna, Medio Oriente, furono i territori maggiormente scelti per nascondersi.

Uno dei più importanti complici dei criminali nazisti, fu il vescovo austriaco Alois Hudal, artefice della rete di Odessa (Organisation der ehemaligen SS – angehorigen – Organizzazione ex membri delle SS), il quale ne orchestrò le fughe  in massa attraverso la falsificazione dei documenti. In Ucraina già negli anni ‘30 erano nati ceppi filonazisti clandestini. Il più importante leader dei nazisti ucraini è Stepan Bandera, antisemita, che proclamava la purezza della razza del popolo ucraino alla stessa stregua di quello ariano. Nel 1941 le truppe di Hitler attraversarono l’Ucraina per entrare in Russia ed è in questa occasione che i collaborazionisti ucraini, circa 80.000, si unirono all’esercito tedesco commettendo uccisioni, barbarie di ogni genere. A Kiev furono sterminati 33000 ebrei in due giorni dai nazionalisti guidati da Bandera,  37.OOO in Polonia. Quando Hitler perse la guerra, questi gruppi di eradicazione etnica tornarono in clandestinità ma non sono mai scomparsi dall’Ucraina ove, ancora oggi, paventano gli stermini di massa in particolar modo delle etnie russofone e di tutti coloro che non odiano la razza russa.

Gli americani democratici e la NATO, per questioni di convenienza e per spingere una testa d’ariete contro il contendente commerciale del Cremlino, hanno stretto rapporti sottobanco col governo di Kiev, ove attualmente i nazisti sono in auge pubblicamente come nel periodo hitleriano, dopo il colpo di stato del 2014. Finanziamenti ed armi arrivano da tutta Europa ed America direttamente nelle mani di questo tipo di governo, mettendo in serio pericolo l’umanità proprio per la esistenza di cellule naziste sparse per il mondo pronte ad ingrandirsi.

Norimberga non fu così incisiva, feroci criminali si  salvarono per responsabilità dei poteri più alti di quel tempo, per un proprio peccato di ego, utilità strategiche scientifico-militari e per sottovalutazione delle conseguenze. 

In Italia durante gli anni di pandemia COVID19 e dittatura sanitaria (così è definita da gran parte della popolazione italiana, vessata dalle sperimentazioni coatte sul corpo rese possibili attraverso minacce sul lavoro e nel sociale) si è invocata una nuova Norimberga: cosa complessa a verificarsi date le forti collusioni in Europa. Ci pensa  invece già il Presidente Vladimir Putin che, in occasione del 25 Aprile, ha incaricato di raccogliere prove dei crimini nazisti contro i civili e l’esercito russo, per allestire un tribunale sul nazismo in Ucraina. “Sarebbe meglio se si trattasse di un tribunale internazionale, in modo che il mondo intero possa sollevare il velo dagli occhi e rendersi conto di come è il regime ucraino”, ha affermato il senatore russo Volodymir Dzhabarov.

In realtà anche Volodimir Zelens’kyj, presidente della Ucraina, prova a paventare il fantasma d’una Norimberga per condannare la Russia di Putin, ma abbiamo la sensazione non solo che non sarà così semplice, ma che la verità secondo cui il nazismo è radicato in Kiev ove è in atto un regime antisemita e violento, possa essere più attendibile che le allusioni zelenskiane. Le testimonianze dei civili che raccontano come i soldati di Kiev hanno commesso azioni violente contro gli stessi cittadini ucraini, aumentano di giorno in giorno e non sono casi rari.  Il 21 marzo del 2022, in uno dei suoi tour parlamentari, ad Israele, il leader Zelens’kyj aveva provato a paragonare l’Olocausto all’operazione militare di Vladimir Putin, ma non gli è riuscito,  scatenando più di una polemica.

Conoscendo la coerenza del presidente russo, aspettiamoci che questo tribunale per i crimini nazisti venga in auge, in modo che cadano  i veli dei Maya! 

26 Aprile 2022 – PAOLA MORA – Qui Radio Londra TV   

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