LA DEMAGOGIA DEL POLITICO SUL CITTADINO

Gli Accordi tra NATO ed Ue: guerra e pace!Gli accordi tra NATO ed UE: guerra e pace!

LA DEMAGOGIA DEL POLITICO SUL CITTADINO.

Sento troppo spesso parlamentari e politici parlare di populismo e demagogia come se ciò che pensa il cittadino fosse irrilevante. Non è irrilevante, dal momento che l’obiettivo del cittadino è stare bene ed arricchire il paese, mentre quello del parlamentare attualmente è coronare il prestigio del progetto politico altrui, con la promessa d’una carriera folgorante. Ecco perché, in genere, gli impegni presi per le campagne elettorali servono solo a farsi eleggere, poi vengono accantonati giustappunto per il fatto che si tratta di demagogie, questioni considerate irrisorie rispetto alle leve del potere contemporaneo.

Cosa può fare il cittadino per non esser tacciato di pochezza? La risposta è … leggere per conoscere ciò da cui è escluso e che viene discusso in sedi private attorno a tavoli preferenziali ove si antepone la sete di guerra e conquista, alla pace. Questa idea della ‘Europa’, ad esempio, non è mai interessata pienamente ad alcun cittadino europeo, parliamoci chiaro, non ci siamo mai appassionati, piuttosto dannati a litigare col cambio moneta. Per il resto, i popoli hanno continuato ad utilizzare per identificarsi le proprie bandiere nazionali.

Ci hanno mostrato e pubblicizzato la copertina dell’Europa ma non il contenuto o le modifiche contrattuali avvenute negli anni, semplicemente perché coinvolgere il popolo li avrebbe ostacolati nelle trattative interne, che non riguardano la pace ma: la conquista con la scusa della pace o semplicemente la guerra economica e militare. Dai documenti che hanno discusso assieme, che non vedrete mai nelle campagne elettorali, trae origine il vocabolario allineato dei vari leader europei, quelli favorevoli ai progetti globali, coloro che ripetono a pappagallo le parole inclusività, transizione, transfrontaliero, resilienza, approvvigionamento, equilibrio globale.

 Il trinomio UE – NATO – STATI MEMBRO, vorrebbe assomigliare ad un idillio tra Padre, Madre e Spirito Santo, ma fallisce nel momento in cui lo stato che aderisce alla UE perde autonomia decisionale “nel tempo” senza che il cittadino ne prenda coscienza, previa la scusa di formare una squadra coesa per le sfide di conquista del futuro; la UE perde la sua indipendenza a causa delle ingerenze con una NATO sempre più ingorda. 

La questione ucraina era già sui tavoli globalisti ed europei molto prima che accadesse l’invasione; negli accordi NATO/UE si era già deciso di perpetrare l’espansione, ambedue, a costo di ritrovarsi su confini delicati ed importanti nella neutralità per il mantenimento la pace. Era già stato discusso ampiamente che sebbene  Ucraina o Georgia non appartenessero alla UE, era in dovere interferire con questi territori per quanto possibile, prendere decisioni su di essi a prescindere, in quanto, tutti gli Stati sono fondamentali all’idea globalista e nessuno può sottrarsi a monitorarli ed ingerirli. Inoltre, Europa e Nato si auto – conferiscono il compito di vegliare sul mondo, a modo loro, senza chiedere ai popoli cosa effettivamente pensino a proposito di una supremazia meramente ideologica e poco pacifica.

Va da sé che l’Unione Europea è solo un moscerino intrappolato in una ragnatela, che piace ai politici poco capaci perché nel contesto si sentono importanti pur non avendo il carisma di un leader. Credono di poter un giorno metter becco nell’agenda, guadagnare spazi di ascolto e notorietà, ma non comprendono che il problema è nell’agenda stessa, partorita da menti esagitate e presuntuose non corrispondenti all’interesse dei territori interni all’Unione. Seguire l’agenda è condurre non una, ma più guerre, per cui quella contro la Russia è solo una delle guerre programmate sulla tabella d’espansione NATO. Laddove la NATO non riesce a convincere subito uno stato ad annettersi, lo fa creando guerre civili infilandosi all’interno dei gruppi estremisti o implementandone le reazioni violente per far crollare i governi eletti, che non si fidano della voglia di supremazia della NATO.  Nella relazione sulla cooperazione UE-NATO sul testo “relazioni transatlantiche”  del 27 maggio 2021 si legge : UE E NATO si fondano su principi democratici comuni, sostengono l’idea avanzata dall’amministrazione Biden di un vertice globale delle democrazie; la NATO è partner stimato anche per gli Stati membri che non fanno parte della alleanza. Ribadisce il suo sostegno all’allargamento della NATO ed UE ma sottolinea una necessità di disporre una strategia contro la Russia per garantire integrità territoriale dei vicini della Russia (anche quelli che non fanno parte né della Nato né della UE).

Per approfondire autonomamente il contenuto potete digitare sui motori di ricerca semplicemente la sigla del documento  del PARLAMENTO EUROPEO: A9-0192/2021

E i popoli? Devono essere resilienti, perché attaccare l’oriente significa fare guerra, staccare fili che ci collegano a quei territori sprofondando i cittadini nell’indigenza. Ecco perché Mario Draghi parla di ‘condizionatori’. Non perché assicurino la pace, ma perché è stato deciso di oltrepassare le linee rosse e questo passaggio cui è necessario sacrificare vite o sopravvivere, è più importante della vita delle famiglie europee. È più determinante estendersi attraverso l’Ucraina con la NATO in testa, giustificando una tutela della Ucraina (ma è scritto tra le righe che l’obiettivo non è la risoluzione ucraina bensì l’allargamento della Nato pacifista), che occuparsi del benessere europeo. Questo, perché a comandare sull’Europa è diventata contrattualmente su diverse questioni la NATO, e nessuno ha voglia di sbatterci contro in nome della patria specialmente se puoi ottenere qualche privilegio personale in cambio. Non è grave se uno stato europeo viene attaccato in risposta alle sanzioni o se le sanzioni ci si ripercuotono contro come fruste, perché la NATO deve espandersi e ha promesso all’Europa, o meglio ai leader europei, un partenrariato di privilegi personali. In Italia, ma anche in ogni stato europeo, servirebbero leader nuovi e responsabili che vogliano davvero limitare la sete dell’Alleanza Atlantica ed autodeterminarsi affinché anche il cittadino possa avere voce nelle richieste sulla quotidianità per la preservazione delle famiglie.

Un modo per arginare i danni è cominciare a leggere i concordati che i potenti hanno firmato senza di noi, spingere nella società per cambiarne i contenuti. Il popolo oltre che esercitare la Costituzione dovrebbe informarsi meglio su ciò che riguarda i trattati NATO ed UE, affinché gli accordi non scavalchino mai più i diritti con ambiguità; soprattutto, anche il popolo deve poter esprimere il parere sulle basi che regono queste stipule. È così che non potranno più tacciarci di mero populismo. E’ così che il cittadino potrà opporsi alla guerra e mantenere la pace attraverso leggi che implichino il suo consenso pieno. Un sogno irraggiungibile? Intanto accontentiamoci di riconoscere che …sapere è meglio che ignorare!

13 Aprile 2022 – PAOLA MORA – Qui Radio Londra TV       

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