IL POPOLO NON E’ UN ACCESSORIO

IL POPOLO NON È UN ACCESSORIO

Quando guardiamo un bel film d’azione tendiamo a rispecchiarci nei personaggi che più rappresentano la visione del mondo che vorremmo, o come vorremmo diventare per sentirci importanti nell’ambiente in cui viviamo.

Un cittadino che voglia riconquistare la propria credibilità come sovrano del proprio paese, può ingegnarsi in un esercizio di immaginazione estremamente semplice, ovvero, deve chiedersi se si sta comportando da individuo debole che ripiega su se stesso elemosinando salvezza ed aggrappandosi a chiunque, o da persona strategica che non si arrende, nel momento in cui è necessario proteggere famiglia e diritti in un contesto governativo sfavorevole. In un film, puoi interpretare uno dei due ruoli, di cui il secondo è quello vincente! I protagonisti che maggiormente fungono da eroine popolari – basti pensare a “V per vendetta”, “Avatar”, “Il Gladiatore”, “Giovanna D’Arco” – non si pongono mai in maniera ‘lamentevole’ al prossimo nonostante gli accadano ingiustizie di tutti i colori! Mantengono accesa una propria linea di consapevolezza dei valori per i quali lottano, senza un reale ricorso alla violenza gratuita, cercando soluzioni, e non hanno remora d’esprimere il proprio pensiero al momento giusto giocando anche d’astuzia col nemico.

Sono personaggi fortemente sentimentali, emotivi, che nei momenti difficili però schermano le emozioni e si comportano strategicamente come leader, cercando di non farsi travolgere dai sentimenti al momento sbagliato poiché essi, sono poco controllabili e vengono strumentalizzati dal nemico cinico. Aldo Moro, Kennedy, Gandhi, Che Guevara, Falcone, Borsellino, rispecchiano un po’ questo modo di essere ligi, sentimentali, popolo fino al midollo ma decisi, fermi, che non girano la schiena al nemico e lo affrontano.

Il popolo non è un accessorio o un numero, non lo siete, nessuno di voi lo è a meno che non ci si auto releghi a quella condizione intimoriti dal potere di chi vuole controllarci. Svegliarsi al mattino e simulare di trovarsi in un film ove sei protagonista, riporta la percezione interiore al sentirsi importanti nel contesto, poiché ci si distanzia emotivamente dalla realtà in cui ci si sente impotenti, e si comincia a recitare la parte degli eroi. Questo esercizio mentale non serve a trasformarvi in qualcosa che non siete, ma ad acquisire quella sicurezza di base, la quale poi in automatico vi ricongiunge alla stima in voi stessi. Mettetevi nei panni di un protagonista, non di un accessorio al contesto!

Non pensate mai d’essere inutili, ma è altrettanto pericoloso declamarsi perfetti o ‘lottare solo per avere ragione’. Aver ragione è differente dal chiedere giustiziaCiò che salva dalla presunzione è la fede nei propri valori fondamentali di amore, famiglia, libertà, verità, pace. Muoversi sull’onda di questi principi e cominciare a credere che non siamo burattini nelle mani di terzi, ma liberi ed in grado di creare una realtà più bella intorno a noi (anche quando questo significa non scendere a compromessi col male ed uscire dallo schema di massa e dalla zona confort), aiuta a capovolgere la negatività; a parità d’una difficoltà iniziale nel determinarsi forti in un contesto difficile, si aprono improvvisamente nuove strade dell’essere, congeniali alle nostre passioniÈ importante anche non sentirsi soli durante il risveglio personale, comprendere che nel mondo esistono tanti altri individui, compagni d’avventura che amano i valori della vita quanto voi. Una volta riconquistata fiducia siamo pronti ad incontrarli e a creare quell’unità e catena che permetterà di riportare il popolo al centro, ed i demoni… fuori dal cerchio della vita! 

12 Aprile 2022 – PAOLA MORA – Qui Radio Londra TV

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